La geometria musicale di John Coltrane

John Coltrane è stato uno dei musicisti più influenti di tutti i tempi. Il suo fidato sassofono ha chiuso il capitolo del bop per aprire quello molto più complesso del free jazz. Eppure pochi sanno che l’opera di Coltrane è legata, oltre al mondo della musica, a quello della fisica quantistica. Come?

Quello che vedete non è un cerchio satanico per evocare l’Uomo Gatto, ma bensì un circolo delle quinte modificato ed integrato dallo stesso Coltrane. Se non masticate molto la teoria musicale, vi basta sapere che il circolo delle quinte è un grafico che spiega le relazioni che esistono fra le dodici note che compongono la scala cromatica. Ogni volta che si passa di quinta in quinta si aggiunge un # alla settima della quinta trovata. L’intervallo di quinta perfetta ha molti significati in teoria musicale: è alla base del temperamento pitagorico ed è l’intervallo che suona meglio ed in modo più naturale per l’orecchio umano.

A Coltrane però non bastavano gli intervalli consueti: il jazzista americano voleva ampliare gli orizzonti della musica, ricercando combinazioni di accordi basati anche su figure geometriche. Secondo il fisico e sassofonista Stephon Alexander, Coltrane ha elaborato particolari pattern diventati standard nella musica jazz, certe forme e figure mentali che aiutavano nell’improvvisazione solistica. È qui che Stephon vede una relazione con Einstein, in quanto è stato uno dei pochi fisici a riuscire ad astrarsi dai limiti della matematica grazie ad immagini mentali dei suoi esperimenti.

Nel suo libro The Jazz of Physics: The Secret Link Between Music and the Structure of the Universe, Sthephon illustra ulteriori relazioni fra matematica, fisica e musica, ed in particolare il rapporto fra Coltrane e Einstein. Il jazzista era a conoscenza del lavoro del fisico tedesco ed amava molto parlarne: il collega David Amram ricorda come Coltrane gli diceva spesso di “voler tentare di fare qualcosa di simile con la musica”.

Relazioni strane ma affascinanti: d’altronde, come diceva Thelonious Monk, ogni musicista è subconsciamente un matematico.

Tommaso Rocchi
Chi è Tommaso Rocchi
Avidissimo divoratore di musica (e di buona cucina in generale), qui in radio mi occupo della programmazione musicale e di scovare artisti che non avete ancora mai sentito nominare. Se cercate un consiglio musicale, sapete a chi potete chiedere!
Contatto: FacebookTwitter