#MidiFlipChallenge, ovvero come suona la musica allo specchio

Avete sicuramente un amico sapientino, fresco di diploma al conservatorio, che vi prende in giro perché ascoltate Drake o Frank Ocean al posto delle grandi menti musicali come Bach o Mozart. Perchè la musica dei grandi compositori è immortale, estremamente ragionata e proporzionata, e bla e bla e bla. Spiace sentirselo dire, ma purtroppo hanno ragione.

I compositori classici come Bach, Mozart e Beethoven studiavano approfonditamente le relazioni fra le note, gli accordi, e l’uso di dissonanze per creare delle narrazioni senza usare una sola parola. Particolari successioni di note vi possono far venire in mente il canto di uccellini in un bosco oppure il furore del mare in tempesta. Ma cosa succede se le relazioni fra le note musicali vengono invertite?

Qualche mese fa è partita la #midiflipchallenge: si tratta di una particolare sfida che consiste nell’invertire i rapporti fra le note di una partitura midi di un brano famoso. Se per esempio abbiamo una successione di SOL e LA (quindi un’intervallo di un tono fra le due note) con l’inversione la successione diventa SOL e FA (sempre intervallo di un tono, ma verso il basso). Il risultato è una cacofonia indistinguibile? Proprio per niente:

Strano a dirlo, il risultato è estremamente “musicale”. Il tempo e il ritmo rimangono inalterati, ma le frasi melodiche vengono ovviamente stravolte: si riesce ancora a riconoscere qualche elemento della composizione originale, ma il brano si è trasformato in qualcosa di completamente diverso, sia dal punto di vista musicale che da quello emotivo. Si tratta di un interessante esperimento che ci fa comprendere meglio la relazione fra le note, oltre che a farci ragionare su cosa si basa il nostro “gusto” musicale.

Sono state realizzate moltissime versioni del midiflip, andando a pescare da Mozart, Paganini e Wagner, oltre che a versioni più popular come il tema di Tetris o dei Power Rangers.

Ah, ovviamente non poteva mancare All Star degli Smashmouth alla gara.