Il grande contributo Unipd alla missione Exomars

Mercoledì 19 per l’ESA sarà una giornata storica. A pochi giorni dalla conclusione della missione Rosetta il lander della missione ExoMars cercherà di atterrare sul pianeta rosso. Il contributo dell’Università di Padova anche in questo caso è stato fondamentale.

“L’Università di Padova è stata fondamentale per due motivi – ha dichiarato ai nostri microfoni il prof. Stefano Debei, direttore del CISAS (Centro di ateneo di studi e attività spaziali Giuseppe Colombo) –: il primo è Amelia, cioè un’esperimento che utilizza i dati che sono stati messi a bordo del modulo di discesa Schiaparelli e che vanno a misurare la temperatura dello scudo e la pressione assoluta durante la discesa e anche l’accelerazione con dei giroscopi e degli accelerometri, e usando questi dati, cioè interpretandoli scientificamente, si riesce a costruire sia la traiettoria della discesa e il profilo di temperatura, di pressione e densità dell’aria dagli strati più alti fino al suolo”. 

“E qui interviene Dreams  –  ha continuato il prof. Debei – che è un esperimento che abbiamo ideato e progettato a Padova con la collaborazione tra CISAS e INAF di Napoli che andrà poi ad elaborare i dati per interpretare i fenomeni atmosferici che si verificheranno, come pressione temperatura umidità, velocità del vento irraggiata solare, opacità dell’atmosfera e anche le cariche elettrostatiche che si germano per “strofinio” delle polveri quando sono agitate dal vento quando ci sono dei piccoli tornado che imperversano sulla superficie marziana”.

Ascolta l’intervista completa al prof. Stefano Debei ⬇️

IL CONTRIBUTO ITALIANO

Il contributo italiano al lander non è dato solamente dal nome. La ricerca e la tecnologia italiana, come per la missione Rosetta (VEDI), è a bordo della missione ExoMars.

LEGGI COME L’ITALIA HA CONTRIBUITO ALLA MISSIONE EXOMARS

LA MISSIONE EXOMARS

La missione ExoMars è nata dalla collaborazione tra l’ESA, cioè l’agenzia spaziale europea e la Roscosmos, cioè l’agenzia spaziale russa. L’obiettivo comune è quello di reperire più informazioni possibili sul pianeta rosso in modo tale da poter pensare ad un atterraggio dell’uomo su Marte.

IL PROF. STEFANO DEBEI SPIEGA CHE COS’È LA MISSIONE EXOMARS

IL LANDER GIOVANNI SCHIAPARELLI

Il lander della missione ExoMars è dedicato a Giovanni Schiaparelli. Schiaparelli è stato un astronomo italiano nato nel 1835, oltre ad essere stato anche senatore del Regno d’Italia, membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino e del Regio Istituto Lombardo.

L’ESA e la Roscosmos hanno decido di dedicare il lander a Giovanni Schiaparelli proprio perché l’astronomo fu l’autore della prima mappa del pianeta rosso. Schiaparelli infatti, nel 1877, dal cinquecentesco palazzo di Brera a Milano, iniziò una sistematica osservazione del pianeta.

Grazie al suo telescopio l’astronomo fu in grado di osservare alcune linee che assomigliavano a dei canali. La teoria dei canali di Marte fu poi interpretata in diversi modi, fino a pensare che fossero frutto di un attività artificiale e che quindi il pianeta rosso fosse abitato da forme di vita intelligenti. Questa teoria naturalmente fu poi accantonata, ma il contributo dato dall’astronomo italiano fu comunque di fondamentale importanza per tutte le le osservazioni successive del pianeta Marte.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone

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