Addio Rosetta…”e grazie per tutto il pesce”

La missione Rosetta ora può dirsi definitivamente conclusa. La sonda che, con il suo lander Philae ci ha fatto vivere il primo accometaggio della storia (RIVIVI LA DIRETTA) venerdì 30 settembre ci dirà addio per sempre.

Dopo anni di onorato servizio quindi, la sonda Rosetta, andrà a impattare contro la cometa 67P, ma lo farà a modo suo. Il “suicidio” infatti sarà documentato passo dopo passo con delle foto che la stessa sonda, grazie alla camera Osiris progettata in Italia ed a cui l’Università di Padova ha dato un grosso contributo, scatterà ed invierà alla terra.

Lo schianto dovrebbe avvenire intorno alle 13.18 ora italiana.

Addio Rosetta…”e grazie per tutto il pesce”!

COSA HA SCOPERTO ROSETTA?

Dal 12 novembre 2014, giorno dell’accometaggio, Rosetta ha inviato informazioni alla terra. Monica Panetto del Il Bo ha intervistato Matteo Massironi del dipartimento di Geoscienze dell’università di Padova che ha pubblicato uno studio su Nature proprio sulla cometa 67P/Churyumov Gerasimenko.

“Fin dalle prime immagini ad alta risoluzione ottenute dalla camera Osiris – spiega il docente – si è notato che alcune scarpate della cometa erano interessate da stratificazioni, evidenti soprattutto nelle due pareti prospicienti alla zona del collo, dette Hathor e Seth”. Per capire meglio, si immagini la cometa come una papera, con una testa, un collo e il corpo. Indagini successive, condotte da prospettive differenti, hanno dimostrato che tali stratificazioni erano distribuite in realtà un po’ dappertutto. A quel punto le questioni da risolvere erano due. Cercare di capire, innanzitutto, se la cometa fosse sempre stata un corpo unico di quelle dimensioni, e dunque se la zona del collo fosse derivata da erosioni concentrate in quell’area, o se piuttosto fosse costituita da due oggetti distinti che si erano uniti nel tempo. Un’ipotesi, quest’ultima, già avanzata dagli scienziati ma non ancora “provata”. Leggi tutto l’articolo

L'ACCOMETAGGIO SPIEGATO IN MODO SEMPLICE

ROSETTA E L'UNIPD

Il cuore di Rosetta è italiano. Anche l’università di Padova ha contribuito alla missione Philae. Rosetta infatti al suo interno aveva due camere create per scattare le sensazionali immagini che sono giunte sulla terra: la Wide angle camera e la Narrow angle camera. Proprio questi sofisticati meccanismi sono nati all’Unipd. Il Centro di studi aerospaziali Giuseppe Colombo dell’università di Padova (CISAS) (ASCOLTA L’INTERVISTA AL PROF DEBEI, DIRETTORE DEL CISAS) infatti, ha un team interdisciplinare di ricercatori di fisica e astronomia, di ingegneria industriale e dell’informazione, di geoscienze, dell’istituto nazionale di astrofisica e del Cnr.

#COMETLANDING

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone