Dai Joy Division a Selena Gomez: 5 pezzi pazzeschi dalla colonna sonora di Tredici

Tra gli ossessionati del mondo delle serie tv non si parla d’altro dal 31 marzo: 13 Reasons Why (Tredici nella versione italiana) è l’ultimissimo originale Netflix. In questi primi giorni dall’uscita ha riscosso moltissimo successo e anche solo vedendo il pilot, la cosa non sorprende. Thriller psicologico e teen drama si fondono, con una colonna sonora da brivido e perfettamente integrata con l’ambientazione a completare il tutto.

La serie è tratta dall’omonimo bestseller, scritto da Jay Asher e pubblicato nel 2007. Ci troviamo in un liceo americano, sconvolto dalla recente scomparsa di una studentessa che si è tolta la vita, Hannah Baker. La diciassettenne, prima di suicidarsi, registra 7 audio cassette in cui spiega i 13 motivi che l’hanno spinta a prendere quella tragica decisione. Gli ascoltatori designati scoprono alle prime parole di Hannah cosa contengano quei nastri e soprattutto perché sono stati a loro recapitati:

“E se tu hai queste cassette, è perché sei uno dei motivi. Non ti dirò in quale cassetta comparirai, ma non temere: se hai ricevuto questa simpatica scatola il tuo nome spunterà fuori te l’assicuro”.

Le regole del “gioco” sono due: ascoltare tutte le cassette e passarle al prossimo. Un lato per episodio, la serie segue l’ascolto dei nastri dal punto di vista di Clay, compagno di classe di Hannah. Anche lui, essendosi trovato in possesso delle cassette, è uno dei motivi. Ascoltando pian piano Clay scopre la verità di Hannah e il rapporto che aveva con i loro compagni di classe. Clay inoltre era particolarmente legato alla ragazza, capiamo fin da subito quanto fosse cotto di lei. Ci sono tutti gli ingredienti per una serie adolescenziale, ma “Tredici” è molto di più: con la trama da thriller psicologico intriga anche chi ha superato gli anni del liceo e soprattutto affronta senza censura temi delicati come il bullismo, il suicidio e la violenza sessuale (non esattamente come Una Mamma per Amica).

Unico nel suo genere tra gli originali Netflix, spicca anche per la colonna sonora. La maggior parte del tempo vediamo Clay con walkman e cuffie, intento ad ascoltare una per una le 7 cassette. Ma l’importanza dell’ascoltare non si ferma a questo particolare: questa serie colpisce anche per la sua vastissima e particolare colonna sonora. Questa di solito negli originali Netflix è in grandissima parte formata da brani strumentali, con qualche eccezione (come succede con Should I Stay or Should I Go in Stranger Things). Per Tredici la situazione si inverte perché moltissimi sono i pezzi cantati, circa una quarantina per essere precisi. Alcuni testi sono abbinati alle scene in modo perfetto, quasi fossero parte di una colonna sonora originale. Si va dall’indie, al pop, al post-punk: un bel mix di generi e anni diversi, così diversi da mettere nella stessa soundtrack – incredibile ma vero – i Joy Division e Selena Gomez.

Il gruppo inglese è sicuramente il più citato della serie tra Love Will Tear Us Apart nel primissimo episodio e il poster di Unknown Pleasures appeso nella cameretta di uno dei protagonisti. Ma non finisce qui, c’è anche una versione di Atmosphere fatta dei Codeine, risalente al 1995.

Rimanendo nel mondo del punk, in Tredici ci sono anche i The Cure con Fascination Street, un pezzo del 1989 contenuto nel loro ottavo album Disintegration.

Dalla sua uscita nel 2011, l’album Hurry up, We’re Dreaming degli M83 è presente in moltissime colonne sonore di film, pubblicità e serie tv, soprattutto per il brano Outro che conta quasi 10 utilizzi. Gli M83 si fanno sentire anche in Tredici con Reunion, un pezzo da quello stesso album.

Ma cosa ci fa Selena Gomez in tutto questo? Oltre a far parte della colonna sonora con una cover di Only You degli Yazoo, è una delle produttrici della serie stessa. Quando nel 2011 si cominciò a pensare ad un adattamento cinematografico del libro di Asher, la Gomez era stata scelta per interpretare la stessa Hannah. Poi i produttori cambiarono idea e decisero di virare verso una serie tv ma la cantante rimase dietro le telecamere, diventando una dei produttori dell’originale Netflix. Secondo quanto dichiarato dalla stessa Selena, è stato il forte impatto del libro su di lei a spingerla a promuovere e a supportare la produzione della serie.

Altro pezzone della lista è The Night We Met dei Lord Huron. Non vi spieghiamo perché, sarebbe spoiler. Chi ha già visto la serie avrà cominciato a piangere dopo aver cliccato play.