White Gold, ovvero Chuck Bass con una colonna sonora da paura

Se anni fa avete amato Chuck Bass in Gossip Girl, sappiate che lo stronzo dell’Upper East Side è tornato: è Ed Westwick infatti ad interpretare Vincent Swan, il protagonista di White Gold. La serie è arrivata su Netflix Italia venerdì scorso ma, in quanto prodotto BBC, era già stata trasmessa a maggio per il pubblico inglese. La BBC ha deciso di rinnovarla per una seconda stagione (che arriverà nel 2018) visto il successo riscosso nel Regno Unito.
La sitcom, ambientata nell’Essex nel 1983, racconta di un gruppo di venditori di finestre in PVC a doppio vetro nel negozio Cachet Windows. Capo del settore vendite è proprio Vincent Swan: un uomo carismatico ma cinico, scorretto, esagerato, strafottente e pieno di sé. Insomma, un vero e proprio stronzo. La vita di Vincent si divide tra il lavoro, con i suoi due collaboratori Martin e Brian, e la famiglia. In 6 episodi si dovrà divincolare tra non poche situazioni rischiose.

Ancor prima di vederne il primo fotogramma, il fatto che la serie sia ambientata negli anni ’80 ci dà molte speranze per la colonna sonora. Come già in Stranger Things e poi in Glow, molte serie tv recenti hanno usato il repertorio musicale anni 80 anglosassone per le loro colonne sonore. White Gold non delude: in episodi da appena 30 minuti è così piena zeppa di brani famosi che sembra un’edizione di Sarabanda a tema anni ’80 (contate quante volte vi capiterà di dire “questa la so, la so!”). Oltre a pezzi famosissimi come Radio Gaga, Rock the Casbah, Gold e Hungry Like the Wolf, non mancano delle chicche da rispolverare o da ascoltare per la prima volta.

Primissima canzone è Gloria ma nella sua versione inglese cantata da Laura Branigan. Tra i pezzi italiani di maggior successo all’estero (e forse pure il più tradotto) anche in inglese fa la sua bella figura, anche se tutti sappiamo che la versione originale di Tozzi è su un altro livello.

Facendo un salto a piè pari dal cantautorato nostrano alla new wave, pezzone che sentiamo nel secondo episodio è Cars di Gary Numan. Scritto sulla soglia degli anni ’80 (nel 1979), fu un successo immediato in Inghilterra e negli Stati Uniti, rimanendo il brano più famoso dell’artista inglese e influenzando la musica elettronica a venire.

Se parliamo di anni 80 e di musica elettronica non possiamo non incappare nei New Order e in particolare in quel piccolo capolavoro che è Blue Monday, uscita proprio nell’anno in cui è ambientato White Gold.

Mettiamo da parte per un secondo le sfere strobo e consegniamo il premio “pezzo da magone”, che per questa serie va alla hit dei Foreigner Waiting for a girl like you. Preparate i fazzoletti!

Non nuovo alle colonne sonore è Apollo: Atmospheres and Soundtracks, nono album di Brian Eno, pilastro della musica ambient. In entrambi i Trainspoitting venne usata Deep Blue Day. Qui nel penultimo episodio della serie sentiamo invece An Ending (ascendent).

Dance Hall Days ci riporta alla dance anni ’80. Il pezzo del gruppo inglese Wang Chung fu un successo mondiale proprio nell’83 e lo fu particolarmente in Italia, dove rimase nella top 3 dei singoli più venduti per ben 6 settimane.

La colonna sonora di White Gold, unendo qualità e nostalgia, è un bellissimo biglietto da visita per questa serie, che su guadagna 4 stelline su 5 Oltre all’interpretazione perfetta di Ed Westwick, la cui parte sembra essergli stata cucita su misura, rimarrete stupiti da quanto vi farà andare via di testa una serie che parla di finestre in PVC. Provare per credere!