Venezia 73: la recensione di The bad batch

LA TRAMA

In una distesa desolata del Texas una comunità di cannibali vive in una realtà quotidiana post-apocalittica. I protagonisti sono Miami Man (Jason Momoa), Arlen (Suki Waterhouse), Jimmy (Diego Luna), The Dream (Keanu Reeves) e The Heremit (Jim Carrey).

Dopo l’opera prima A Girl Walks Home Alone at Night (2014), con protagonista una vampira in una città iraniana, la regista Ana Lily AMIRPOUR mette in scena una comunità di cannibali con regole di convivenza e dedita a “normali” faccende quotidiane, come mangiare, parlare e persino amare. Finché qualcuno non sorpassa i limiti consentiti.

LA RECENSIONE

“Oggi non c’è buon umore a causa delle recensioni dei film di ieri (ASCOLTA LA RECENSIONE DI PIUMA) – ha detto all’uscita dalla sala la nostra inviata dal Lido Erika -. Oggi di primo mattino ci siamo viste un bel film splatter. Il film in sè non è male, molto seguibile ma un po’ furbetto. Non possiamo dire di più altrimenti spoileriamo il finale”.

Il nostro voto per The bad batch: 23/30

“Un film da videoclip anni ’80 – ha dichiarato ai nostri microfoni Giampiero Raganelli di Quinland -, ci sono buoni spunti ma alla fine è tutto abbastanza vuoto”.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone