Uno studio Unipd sul virus che colpisce i capodogli

Nel settembre del 2014 sono successe due cose extra-ordinarie: la prima è che sono stati rinvenuti tre capodogli femmina spiaggiati lungo le coste dell’Abruzzo, la seconda è che in questi tre esemplari oltre che nel feto della femmina di maggiore età, è stata registrata la presenza dell’infezione da Dolphin Morbillivirus (DMV).

Abbiamo contattato Sandro Mazzariol – ricercatore Unipd e coordinatore del Cetaceans’ stranding Emergency Response Team – che ha condotto uno studio sul DMV pubblicato sulla rivista scientifica statunitense Emerging Infectious Diseases.

“Nell’articolo abbiamo segnalato la presenza di un virus molto simile al nostro morbillo nei tre capodogli – ci ha detto Mazzariol – ed è la prima volta che questo viene rinvenuto in questa specie, per di più associato all’evento anomalo dello spiaggiamento. Questo virus è stato responsabile nel tempo di molte epidemie – ha continuato – sia nel Mediterraneo che lungo le coste atlantiche degli Stati Uniti. E’ molto patogeno, ma stiamo ancora facendo ricerche per capire come mai si è combinato col fenomeno dello spiaggiamento”.

“La cosa bella quando si studiano questi animali – ha aggiunto Mazzariol – è la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo e affrontare la cosa in maniera collaborativa, assieme con diverse realtà e istituzioni.

CETACEANS' STRANDING EMERGENCY RESPONSE TEAM

Si tratta di un’unità di pronto intervento istituita dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare presso il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova (BCA). Il suo obiettivo è intervenire e coordinare gli interventi in caso di morie anomale e spiaggiamenti di massa in Italia e nel Mediterraneo.

Nel caso dei tre capodogli rinvenuti in Abruzzo, oltre alle attività di ricerca del team si è provveduto a trasportare il cranio di uno degli esemplari che ora è visibile al Museo di Storia Naturale di Ferrara.

Osticino
Chi è Osticino
A metà tra l'intrattenitore e il giornalista: racconto storie e ci facciamo due risate. Mi piace parlare di biciclette, di avventure strane e di tutto quello che è "alternativo". Ho anche un progetto di audio documentari che raccontano i beni confiscati alla mafia in Veneto