Ricostruito in 3D il corpo impresso nella Sindone

La Sacra Sindone, conservata a Torino dal 1578, è ritenuta da molti il lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Gesù Cristo dopo la morte per crocifissione ed è oggetto da tempo di numerose indagini di tipo tecnico-scientifico anche perché limmagine corporea ivi impressa non è a tutt’oggi scientificamente spiegabile o riproducibile.

La ricostruzione della Sindone

Gli importanti risultati, ottenuti in due anni di lavoro da un gruppo scientifico dell’Università e dell’Ospedale di Padova in collaborazione con lo scultore Sergio Rodella, sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “open access” Peertechz Journal of Forensic Science and Technology – Clinical Group.

Com’è stato ricostruito il corpo impresso nella Sindone

Gli studiosi sono partiti da una foto della Sindone scattata dal fotografo Gian Durante nel 2002, e ufficializzata dal Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, che raffigura il telo di lino dopo il restauro avvenuto quello stesso anno. L’immagine è stata digitalizzata, specchiata e filtrata per enfatizzare eventuali dettagli.

Riprodotta in scala uno a uno è stata fornita allo scultore che ha realizzato il piano sagittale e ottenuto la sagoma e la postura del corpo, utilizzando le nozioni relative alla normale morfologia del corpo umano. I chiaroscuri e l’intensità del colore dell’immagine corporea sulla Sindone sono stati utilizzati per identificare le aree di prossimità tra il lino e il corpo e desumere quindi la postura dell’uomo.

Successivamente è stata costruita una struttura scheletrica in acciaio coerente con l’immagine ottenuta, con snodi in corrispondenza delle giunture. Su questa struttura è stato costruito un modello in plastilina corrispondente a un uomo di 180 cm. di altezza, da cui è stato prodotto un calco in gesso, composto per tasselli per non perdere dettagli. Dal calco sono stati ricavati più modelli in gesso. Sulla superficie del modello è stata poi riportata, per incisione, la mappatura delle piaghe. Oltre a questi, del corpo sono stati realizzati anche modelli virtuali.