Una vita a raccontare il calcio: intervista a Riccardo Cucchi
Domenica 12 febbraio si è chiusa la carriera di uno dei più grandi radiocronisti italiani: Riccardo Cucchi.
Il nome del giornalista di Radio Rai 1 è uno di quelli che gli appassionati di calcio ricordano bene, specie quelli che seguono le domeniche del campionato di serie A via radio, con la storica trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto. Lontano dai racconti urlati, come molti dei suoi colleghi radiofonici Riccardo Cucchi ha fatto sognare tantissimi italiani, evocando attraverso la voce lo spettacolo di un match di calcio e suscitando negli ascoltatori la più classica delle reazioni: “ma come fa a raccontare così bene senza impappinarsi?”.
Per festeggiare questo avvenimento storico l’abbiamo chiamato, e abbiamo scoperto che oltre ad essere un grande giornalista è una persona che ama il suo lavoro, e che ha già qualche idea su come non annoiarsi da qui in poi.
Tra le tante cose che ci ha raccontato, due cose a cui Riccardo Cucchi vuole bene:
“Io amo la Rai anche perché credo nel Sevizio Pubblico – ha detto Cucchi – credo in un Paese che possa vivere più autenticamente libertà e democrazia solo in presenza di un grande Servizio Pubblico”.
“Io amo il calcio, tutto il calcio – ha continuato il giornalista – e non ho mai fatto differenze nelle partite che ho raccontato. Tutte le squadre e tutti i tifosi devono poter vivere un momento di celebrazione come Primo Campo”
CELEBRARE RICCARDO CUCCHI
Come ci ha raccontato durante l’intervista, domenica il mondo del calcio ha celebrato (giustamente, fatecelo aggiungere) il ritiro di Riccardo Cucchi dal calcio raccontato. Tifosi, colleghi e appassionati gli hanno dedicato uno spazio, un racconto, in uno dei momenti in cui il calcio italiano è sembrato più unito che mai.
#InterEmpoli. Indimenticabile. Grazie alla curva dell’@Inter. Siete nel mio cuore. pic.twitter.com/CLPU2wDr9k
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) 13 febbraio 2017
L’ultimo saluto di Riccardo Cucchi agli ascoltatori di Tutto Il Calcio Minuto Per Minuto
aggghhh, la seconda parte è tagliata! 🙁