Sotto Prato della Valle c’è un teatro romano

“Da inizio luglio succederà qualcosa di importante, perché da moltissimi anni la cittadinanza di Padova non ha modo di apprezzare uno dei monumenti più importanti della città antica, ovvero il teatro di Padova romana”. Sono queste le parole con cui il professor Jacopo Bonetto del Dipartimento dei Beni Culturali ha annunciato ai nostri microfoni gli imminenti scavi archeologici nella canaletta dell’Isola Memmia di Prato della Valle.

“Questo monumento è stato demolito in età medievale per ricavarci pietre, venne poi nuovamente seppellito per essere infine scoperto solo durante lo scavo della canaletta che circonda l’Isola Memmia del Prato della Valle. È un teatro molto poco conosciuto – ha continuato il prof. Bonetto ai nostri microfoni – e molto sottostimato, tanto che manca addirittura un rilievo dell’edificio”.

Del teatro romano infatti non si sa ancora molto. Come dichiarato dallo stesso professore: “sappiamo che esiste, sappiamo più o meno dov’è, sappiamo che era uno dei più grandi teatri dell’Italia romana ma poi sappiamo poco altro”.

Ascolta l’intervista completa al prof. Jacopo Bonetto

 

Proprio per questo il 3 luglio inizieranno le operazioni per la riemersione del teatro romano, il cosiddetto Zairo, le cui strutture superstiti si trovano oggi sotto l’acqua della canaletta che circonda l’Isola Memmia.

IL TEATRO

Il teatro è datato all’età augustea, ma la sua riemersione offrirà agli studiosi l’occasione di avviare studi e analisi funzionali a una migliore comprensione della struttura.

Dell’antico teatro, infatti, si ignorano ancora oggi molti aspetti. Era un edificio imponente fino all’XI secolo, nonostante le distruzioni subite dalla città a partire dalla tarda antichità. Da allora venne smantellato e utilizzato come cava di materiale da costruzione. Alcuni pezzi servirono addirittura per costruire il ponte di Rialto a Venezia.

Nel 1775, in occasione della realizzazione del progetto di Andrea Memmo per la risistemazione del Prato della Valle, delle strutture superstiti venne fatto un rilievo. Farle riemergere permetterà di rilevarle con tecniche aggiornate, di georeferenziarle e di prelevare campioni di materiali costruttivi con i quali sarà possibile procedere ad analisi di dettaglio sulle cave di provenienza. Inoltre, grazie alle analisi al radiocarbonio sulle malte e sui sedimenti, si potrà definire più esattamente il periodo in cui venne edificato.

 

GLI SCAVI

L’operazione vedrà agire in sinergia il Comune di Padova (Settore Edilizia Pubblica e Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche), l’Università di Padova (Dipartimento di Beni Culturali) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.

A partire dal 3 luglio il Settore Edilizia, con la direzione tecnica dell’arch. Domenico Lo Bosco e dell’arch. Fabio Fiocco, provvederà alle operazioni preliminari, ovvero all’abbassamento temporaneo del livello dell’acqua dell’intera canaletta, al posizionamento di strutture di contenimento dell’acqua a monte e a valle delle strutture romane e alla successiva reimmissione dell’acqua nella canaletta. A quel punto resterà all’asciutto solo la parte interessata dalle indagini archeologiche. La fauna ittica sarà totalmente salvaguardata.

A partire dal 10 luglio, sotto la direzione scientifica congiunta del prof. Jacopo Bonetto (Dipartimento di Beni Culturali), della dott.ssa Elena Pettenò (Soprintendenza) e dalla dott.ssa Francesca Veronese (Musei Civici – Museo Archeologico), la squadra degli studenti universitari di archeologia inizierà i lavori sulle strutture del teatro, che proseguiranno per quattro settimane fino al 5 agosto.

L’operazione ha importanti finalità scientifiche, ma vuole essere una grande occasione per far conoscere alla cittadinanza aspetti inediti della città. Pertanto ogni sabato mattina, a partire dall’8 luglio, saranno previste due visite guidate allo scavo: alle ore 10 e alle ore 11, con ritrovo al civico 51 di Prato della Valle.  

A partire dal 10 luglio, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, sarà possibile visitare il cantiere tra le ore 10 e le ore 16. 

Tutta l’operazione inoltre è resa possibile grazie al contributo della Fondazione CARIPARO per le celebrazioni del bimillenario liviano.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone