Scandali sessuali: perché le rockstar vengono trattate diversamente?

L’ondata di denunce nei confronti di produttori, attori e registi non accenna a diminuire, portando alla luce ogni giorno sempre più scandali di natura sessuale legati al mondo dello spettacolo, sia italiano sia internazionale. Un fenomeno che ha portato a delle forti ripercussioni nei confronti degli interessati: uno dei più colpiti è stato sicuramente Kevin Spacey, che in seguito alle accuse è stato eliminato dal cast della serie Netflix House of Cards e dal nuovo film di Ridley Scott Tutti i Soldi del Mondo.

Questo tipo di provvedimenti hanno definitivamente soppiantato il concetto di divo, il personaggio del mondo dello spettacolo da sempre autorizzato a fare qualsiasi cosa gli passasse per la testa, in grado di scampare da accuse o addirittura arresti unicamente grazie alla proprio influenza. Ora anche attori e personaggi famosi sono sottoposti ad un trattamento diverso, per certi versi addirittura più feroce rispetto ad un signor nessuno, proprio per via del loro status di personaggi pubblici.

Ma dal momento che si sta parlando soprattutto di sesso e vizio, come mai non sono ancora stati messi alla berlina i campioni per antonomasia delle due categorie, ovvero le rockstar?

L’immagine della rockstar, perlomeno quella degli anni ’70-’80’, è sempre stata legata agli eccessi: donne, alcool, droghe apparivano essere direttamente proporzionali alla fama della band, in quanto incarnavano perfettamente lo spirito di ribellione e il bisogno di uscire dall’ordinario sentito da molti giovani. Si trattava di un’immagine legata ad un’altra epoca: lo hanno dimostrato i casi di Matt Mondanile dei Real Estate oppure Jesse Lacey dei Brand New, che hanno visto le proprie carriere dissolversi nel giro di poche ore a causa delle denunce di alcune donne. Eppure moltissimi musicisti provenienti dalle vostre band preferite si sono macchiati di azioni ben più gravi, che per un motivo o per un altro sono decisamente passate sotto tono.

È il caso di Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers: nella sua autobiografia del 2005 il frontman ha candidamente ammesso di aver avuto una relazione sessuale con una ragazzina di 14 anni nel 1985, quando lui di anni ne aveva 23. Questa vicenda “ispirò” il brano Catholic School Girls Rule, e nonostante l’ammissione di Kiedis molti anni più tardi i Red Hot non hanno avuto nessuna ripercussione dalla vicenda.

Anche l’ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman approfittò decisamente troppo del suo stato di rockstar: all’età di 47 anni Wyman iniziò a frequentarsi con l’allora tredicenne Mandy Smith, paradossalmente con il consenso della madre di lei. I due alla fine si sposarono e divorziarono nel 1993.

Un altro esempio decisamente poco meritevole è Steven Tyler, leader degli Aerosmith. Nel 1975, quando aveva 26 anni, iniziò a frequentare la sedicenne Julia Holcomb. La ragazza rimase incinta ma in seguito ad un incendio domestico Julia fu condotta in ospedale, dove Tyler la costrinse ad abortire. Anche in questo caso, la reputazione degli Aerosmith non fu minimamente danneggiata dalla vicenda.

Come mai questi musicisti (e sicuramente molti altri che potrebbero aggiungersi alla lista) sono riusciti a farla franca, senza nessun danno alla propria persona o alle proprie carriere? Si trattano dopotutto di azioni commesse nei confronti di minori, decisamente più gravi di semplici (relativamente parlando) molestie. Stiamo parlando davvero di un’epoca così distante nel tempo a livello di costumi e immagine pubblica?

L’unico aspetto positivo è che finalmente si è passati a riconoscere il fatto che le proprie azioni hanno un peso, e i personaggi pubblici hanno delle ripercussioni maggiori proprio perché sono costantemente sotto i riflettori. Si spera solo che questa presa di posizione da parte di molte donne e uomini che hanno subito violenze o minacce serva una volta per tutti a mettere fine a questi meccanismi, che paiono profondamente radicati nel sistema dello show-business. Rimane comunque il dubbio che questa ondata di dichiarazioni da parte delle vittime possa trasformarsi nel suo opposto, ovvero in uno strumento di vendetta per mitomani nei confronti di produttori o attori, che potrebbero di fatto subire forti danni alle proprie carriere in seguito ad accuse infondate o false.

Tommaso Rocchi
Chi è Tommaso Rocchi
Avidissimo divoratore di musica (e di buona cucina in generale), qui in radio mi occupo della programmazione musicale e di scovare artisti che non avete ancora mai sentito nominare. Se cercate un consiglio musicale, sapete a chi potete chiedere!
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