Raccontare una tesi in Three minutes

Raccontare una tesi di dottorato in tre minuti in inglese: sembra un’impresa impossibile, ma non per i dottorandi che si sono sfidati nella prima edizione padovana di Three minutes thesis competition, promossa dall’organizzazione internazionale Coimbra group. La gara si è tenuta, per la prima volta a Padova, nell’Archivio Antico di Palazzo Bo, giovedì 9 marzo. Di fronte a due giurie, una tecnica e una popolare (composta da amici, fidanzati e parenti), si sono sfidati undici dottorandi.

And the winner is… Oisin McCormack! Oisin è un dottorando in Fisica, specializzto in fusione nucleare, ha 29 anni ed è di Dublino. A parlare se la cava bene, dato che l’anno scorso si è piazzato al secondo posto nella finale di Padova di FameLab.

Nella sua esposizione ha spiegato il suo progetto: misurare la temperatura del sole! Dato che la cosa ci sembra un po’ difficile, lo abbiamo intervistato per sapere come si fa, senza scottarsi tantissimo. O quantomeno per capire come costruire un discorso di tre minuti su un argomento da centinaia di pagine.

“It’s incredibly challenging to talk about these themes in three minutes – ci ha detto Oisin – it’s a lot easier to prepare one hour presentation. Here you have to make sure that every sentence is perfect, and also the level of the competition was very high”

Ascolta l’intervista a Oisin McCormack

Oisin è stato premiato dalla giuria tecnica con un tablet e la possibilità di giocarsi la finale a Edimburgo, in giugno.
La giuria popolare invece ha premiato una dottoranda italiana: è Lucia Zanotto, studia Statistica e ha portato un lavoro che parla di… morte prematura. Negli studi statistici si considera morte prematura se avviene prima dei 65 anni. Nonostante il continuo aumento dell’aspettativa di vita, il numero di morti premature sta crescendo, e ancora non si è capita la causa. “Una cosa è certa però – ci ha rivelato Lucia – più si studia, più la speranza di vita è alta. Quindi sicuramente la cosa che posso dire è: bisogna studiare!“.

Ascolta l’intervista a Lucia Zanotto

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