Privacy a rischio se chiami usando Skype

Sempre più connessi e aperti al mondo del digitale, forse anche più tracciabili. Una recente ricerca mostra come la nostra privacy potrebbe essere a rischio durante una chiamata su Skype: se digitiamo qualcosa sulla tastiera, potrebbe essere registrato e decodificato dal nostro ascoltatore.

Lo studio è di un team internazionale di ricerca dell’Università degli Studi di Padova (Prof. Mauro Conti, che guida il gruppo SPRITZ – Security And Privacy Research Group, e Daniele Lain), della Sapienza Università di Roma (Alberto Compagno), e  della University of California, Irvine (Prof. Gene Tsudik).

Sembra infatti che i software di VoIp (Voice-over-IP, cioè di chiamata attraverso internet) come Skype, Google Hangouts e Viber possano essere usati per raccogliere dati sensibili come password, email private o informazioni confidenziali. Durante una chiamata su Skype, ad esempio, una persona potrebbe registrare il suono dei tasti digitati del proprio interlocutore e, tramite tecniche di machine learning, capire cosa è stato digitato.

“Non sempre le persone che parlano su Skype si conoscono, o godono di fiducia reciproca”, spiega il Prof. Conti. “Si pensi ad esempio a chiamate tra avvocati di parti contrapposte, oppure a politici, diplomatici, o aziende concorrenti”.

Un perfetto sconosciuto potrebbe ricreare il vostro stile di digitazione facilmente: dal suono dei tasti, che i software VoIP non alterano e determinare quale modello di tastiera si sta usando.

Per fortuna tale metodo sembra essere inefficace con tastiere non meccaniche, è quindi consigliabile usare tastiere olografiche e touchscreen.