Piazza+: un esempio positivo di riqualificazione urbana

Mercoledì 14 dicembre è stato presentato il progetto PIAZZA+. Si tratta di un progetto sperimentale transdisciplinare dedicato alla rigenerazione territoriale di uno spazio pubblico attraverso le arti contemporanee, che prende vita nel centro della città di Padova. Questo lavoro di riqualificazione urbana vede l’avvio di una residenza per artisti italiani under35 e l’ideazione di un programma di workshop per rigenerare uno spazio pubblico e dare voce a nuove modalità di pensare e osservare la città.

Tramite uno specifico bando sono stati selezionati 3 collettivi artistici che per 4 mesi avranno a disposizione uno spazio che si affaccia sulla piazza in cui lavorare e incontrare, in occasione dei workshop dedicati, esperti di diversi settori, i quali forniranno prospettive,metodologie, nuovi punti di vista. Il progetto è ospitato all’interno di Nadir, circolo culturale che sta nascendo all’interno dei civici 9 e 10 di Piazza Gasparotto.

Ascolta la news sulla presentazione del progetto Piazza+ ⬇️

Abbiamo intervistato il Prof. Michelangelo Savino, docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale della nostra Università, per avere lumi su come si può migliorare la vivibilità di una città di Padova e in generale sui diversi approcci che un’amministrazione comunale può avere in merito a queste politiche.

Ne è emerso, in primo luogo, che è proprio in progetti come PIAZZA+ che si può trovare un intelligente lavoro di riqualificazione urbana. “Sono infatti le piccole operazioni in ambienti degradati che possono riportare l’attenzione su luoghi e parti della città precedentemente trascurate o addirittura lasciate all’abbandono – ha dichiarato il Prof. Michelangelo Savino ai nostri microfoni -. Zone cittadine che erano state pensate sulla base di logiche architettoniche e urbanistiche di tempi ormai passati devono ora essere rimesse in gioco tramite progetti che, sfruttando il potenziale sociale della comunità cittadina, li rendano di nuovo appetibili alla frequenza da parte degli abitanti”.

Su questo tema il Prof. Savino ha fatto l’esempio della diffusione dei porticati, pensati originariamente come luogo di aggregazione attorno a numerose fonti di illuminazione, ma col tempo divenuti luoghi bui e percepiti come insicuri per molti cittadini.

La centralità di progetti come PIAZZA+ si può quindi comprendere specialmente in riferimento a diversi approcci urbanistici adottati dalle amministrazioni: il Prof. Savino ha sottolineato come i Comuni puntino a progetti di ampio respiro e che possano attirare l’attenzione grazie a un’aura di grandeur, atta a dare visibilità politica all’amministrazione ma non sempre coerenti con le necessità affettive del territorio urbano. Un esempio citato è il bosco verticale di Milano ma se ne potrebbero farne molti altri, in un Paese dove l’approccio di questo tipo è di gran lunga il preferito ma poche volte si rivela di successo dal punto di vista della riqualificazione.

“Tempo addietro era simbolica la ricerca di una crescita architettonica – ha continuato il Prof. Savino – verso l’alto, che si manifestava tipicamente nella costruzione di grattacieli”; oggi non è più così e le vie da ricercare sono altre rispetto alle grandi opere: serve progettare le opere di riqualificazione nell’ottica del tessuto sociale su cui esse vanno a realizzarsi, avendo in mente le ragioni che hanno portato una zona pubblica al degrado.

La riqualificazione urbana, insomma, è un tema cruciale, che riassume le sfide poste dalla gestione sia dello spazio pubblico sia della società che in questo si sviluppa, in tempi di grande cambiamento come quelli che stiamo vivendo. Il progetto Piazza+ rappresenta una risposta piccola ma concreta e intelligente a queste sfide e grazie all’intervento del Prof. Savino siamo riusciti a comprendere meglio il perchè.