Nasce Il Bo Live, il nuovo magazine targato Unipd

L’Università informa, dialoga, comunica, e lo fa con l’uso di linguaggi diversi, nei tempi brevi delle breaking news o in quelli più incisivi dell’approfondimento, con la parola scritta, con i video, le interviste e la radio.

Nasce da quest’esigenza Il Bo Live (link visibile da domenica 27 maggio alle ore 11), la piattaforma comunicativa che racconta la scienza, che parla con l’autorevolezza dei suoi ricercatori e docenti, che parla col mondo degli studenti, della politica, dell’informazione scientifica, dell’economia e dei media. Anche la redazione di RadioBue.it parteciperà attivamente a questo nuovo progetto targato Unipd. Da domenica 27 maggio infatti, ci troverete sulle pagine de Il Bo Live con l’informazione, i video e la musica che avete sempre visto e speriamo apprezzato su RadioBue.it, solo che ora avrà un altro nome.

Il Bo Live sarà quindi presentato in anteprima domenica 27 maggio 2018 alle 16,15 al Wired Next Fest ai Giardini Montanelli a Milano, l’appuntamento che mette in scena il futuro, la creatività, la tecnologia. A presentare il nuovo magazine di Unipd sarà il prof. Telmo Pievani, biologo evoluzionista e filosofo della scienza, delegato del Rettore per la Comunicazione e neo-direttore della testata, che dialogherà con Emanuele Nenna, co-founder e CEO di The Big Now e Presidente ASSOCOM su “Piattaforme comunicative, Come aziende e istituzioni parlano al pubblico”.

“L’enorme vastità di informazioni oggi presente in rete è mancante di filtri autorevoli capaci di scindere cosa è importante e cosa invece è rumore di fondo – spiega il prof. Pievani -, manca in sostanza la capacità di lavorare scientificamente sui linguaggi che noi usiamo e che devono evolvere insieme alle diverse modalità comunicative e dei contenuti. Il Bo Live va verso una sperimentazione nel modo di comunicare ed è rivolto alla comunità di ricercatori, docenti, studenti e personale dell’Università, ma anche al territorio, alla comunità nazionale e internazionale. Ci proponiamo di essere una fonte attendibile di informazione utile al cittadino, ai media e a chi vuole un’opinione basata sulle evidenze scientifiche capace di “raccontare” scienza, cultura e società con equilibrio e autorevolezza”.

Uno strumento fortemente voluto dal governo dell’Ateneo, che crede nell’apertura alla comunità, nell’internazionalizzazione dei saperi, nel dialogo di confronto e di scambio, nella scienza come volano di crescita, di progresso, di civiltà.

Così il Rettore Rosario Rizzuto si esprime in merito agli scopi di un Ateneo che guarda avanti forte di una storia che ha costruito le basi di una scienza e di una conoscenza in continuo divenire: « Un luogo di luce, di libertà, di studio. E, se posso permettermi di completare la definizione che diede dell’università lo scrittore e politico Benjamin Disraeli, una risorsa per il Paese, dove si promuove la ricerca scientifica e quell’avanzamento del sapere che cambia i paradigmi e apre nuove prospettive per lo sviluppo economico e la qualità della vita dei cittadini. L’istruzione universitaria crea individui più liberi e più forti, come ha di recente ricordato anche la Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane). Non è un caso, quindi, che uno dei termini più ricorrenti, quando si parla di atenei, sia quella libertà che il nostro Ateneo ha ben definita nel Dna. «Universa Universis Patavina Libertas»: in quattro parole c’è quella che ora, in tempi moderni, verrebbe definita la vision dell’Ateneo patavino. Ed è così che immagino l’università del futuro: sempre più libera e aperta. Libera di innovare, cambiare paradigmi, essere sempre un passo avanti.

Era iperbolico probabilmente Umberto Eco quando affermava: «Di qualsiasi cosa i mass media si stanno occupando oggi, l’università se ne è occupata venti anni fa e quello di cui si occupa oggi l’università sarà riportato dai mass media tra vent’anni. Frequentare bene l’università vuol dire avere vent’anni di vantaggio». Ma il succo delle sue parole riporta fedelmente il ruolo degli atenei, del valore della ricerca che ogni giorno si porta avanti: anticipare il futuro, non inseguirlo. L’università che immagino, soprattutto facendo riferimento alla situazione patavina e nel nostro Paese, deve essere anche libera di competere su scala internazionale.

Lo scenario sul quale ci muoviamo e vogliamo continuare sempre più a muoverci è globale. Così come lo sono i nostri accordi di collaborazione, che ormai arrivano in ogni angolo del continente. Scambio di saperi, di conoscenze, di persone: ed è motivo di grande soddisfazione vedere riconosciuto il nostro valore. Un prestigio internazionale che non sarà mai punto di arrivo ma pungolo per continuare a crescere”.

Niente panico, il progetto RadioBue.it non si conclude qui. La nostra redazione infatti si sdoppierà ed oltre a farvi trovare tutte le informazioni sul nuovo magazine, continuerà a dare voce agli studenti. Dirette radiofoniche, feste universitarie, concerti, tutto questo fa parte dell’anima radiofonica della radio universitaria di Padova e continuerà ad esistere.