Ministri @ New Age Club, 7 novembre 2015

Era una buia e limpida serata di novembre quando ascoltai ”I Ministri” per la prima volta, era il 2011 e trovai da subito, nelle loro canzoni, una perfetta traduzione dei sentimenti rabbiosi e antisociali di un diciottenne alle prese con la maturità scientifica (oltre che umana). Ieri, sempre una limpida serata di novembre ho assistito per la prima volta ad un loro concerto live, inseguito in anni di impegni concomitanti nei quali la musica dei ministri è maturata.

“I ministri” nascono a Milano nel 2003 e fin da subito si distinguono nella scena underground per il loro rock urlato e il loro testi dettati dalla denuncia sociale della condizione dell’uomo nel mondo di oggi. Da allora il gruppo è cresciuto, ha sfornato discreti successi commerciali e, arrivati al loro quino album, decide di cambiare parzialmente il suo stile. Già, perché ”Cultura generale” è più calmo e riflessivo rispetto ai precedenti album della band; la maggior parte delle canzoni, infatti, non sono più caratterizzate da un indistinto urlo di libertà e denuncia, ma più da un aumento di consapevolezza personale… ma state tranquilli, ci sono sempre le loro caratteristiche canzoni “cattive” ed irruenti.
Possiamo vedere la crescita del gruppo milanese come la maturazione di un ragazzo: prima, pieno di disillusione per il mondo che lo circonda, urla a squarcia gola le sue proteste, poi crescendo, ne capisce i meccanismi e la sua attenzione si catalizza maggiormente su di se e sui sentimenti, tenendo, però sempre un occhio critico per la società che lo circonda.

Ma passiamo al concerto! Seppur la serata non sia delle più calde mi vesto leggero e comodo, seguendo il consiglio di un amico che, anzitempo, mi aveva messo in guardia con un promettente “ci sarà da sudare”. Quando arrivo al “New Age” di Roncade (TV) non c’è il pienone delle grandi occasioni. “Normale” penso io, visto che I Ministri si sono esibiti anche la sera prima. L’atmosfera è piuttosto fredda, stanno suonando i “Bastard Sons of Dioniso”, la band trentina non è assolutamente negativa, ma il confronto a fine concerto sarà impietoso.

Poco prima delle 23.00 eccoli, i 3+1 Ministri, uscire dal backstage e l’atmosfera del locale, che nel frattempo si è riempito, cambia in maniera radicale: la folla è un’ unità unica che salta, si spintona e si riposa seguendo l’andamento studiato della scaletta composta dalla band: un perfetto mix tra pezzi nuovi e vecchi successi. L’energia sprigionata da quello che è probabilmente il migliore gruppo indie/rock italiano è pazzesca. La voce mi abbandona quasi subito, la maglietta (di Radiobue.it ovviamente) si attacca inevitabilmente alla pelle e le goccioline di sudore cominciano a comparire sulla fronte….era dalla sessione d’esami di luglio che non sudavo tanto! E’ una bolgia. Prima del gran finale (“Abituarsi alla fine”) il front man Divi si fa trascinare dalla folla in direzione del bar per poter prendere degli shot da condividere con il resto della band in onore del “New Age” un locale che, parole del cantante, “sono 20 anni che la mena giù!”.

A concerto finito si è semplicemente soddisfatti (si ok, anche stanchi ma soprattutto soddisfatti) perché, piaccia o non piaccia, un concerto de “i Ministri” non si dimentica, un po’ per i lividi, un po’ per il fischio nelle orecchie, ma soprattutto per l’energia e la sana rabbia che il gruppo riesce a veicolare con le proprie canzoni… rabbia che si, si sfoga, ma che un po’ ci portiamo dentro quando usciamo tutti sudati dal New Age.

Se siete degli abituè dei live della band milanese sapete di cosa sto parlando, se invece non avete ancora avuto l’ebrezza raccogliete il coraggio a due mani e cogliete l’occasione! Qui potrete trovare le altre date del tour “Cultura Generale”. Per i neofiti e gli scettici non mi resta altro da fare se non riciclare le premonitrici parole del mio amico: “Preparatevi, perché ci sarà da sudare”.