Matteo Renzi all’Università di Padova: la diretta
La notizia ufficiale era arrivata direttamente dalle parole del Magnifico Rettore Rosario Rizzuto. Il 4 ottobre infatti, durante Unincontro, il Rettore ha presentato 3 dei 22 luminari che l’Università di Padova ha voluto assumere.
Ora i ricercatori saranno presentato direttamente al Presidente del consiglio. Matteo Renzi infatti sarà all’Università di Padova venerdì 28 ottobre. In un incontro nell’Aula Magna di Palazzo Bo il presidente del Consiglio e il rettore Rosario Rizzuto incontreranno gli scienziati provenienti da tutto il mondo richiamati a svolgere le proprie ricerche all’Università di Padova.
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IL RIENTRO DEI CERVELLI
Durante Unincontro sono stati 3 i “cervelli” che si sono presentati alle matricole: Livia Holden, Stefano Corni e Mario Liotti.
Livia Holden
Livia Holden è un’antropologa del diritto. È stata preside della facoltà di scienze umane e sociali e professore di prima fascia alla Karakoram International University in Pakistan. In precedenza ha lavorato a Berlino alle università Freie e Humboldt, alla Griffith University in Australia e alla Lahore University of Managment Sciences sempre in Pakistan. La professoressa Holden ha vinto l’ERC Consolidator Grant 2015 con il progetto Cultural expertise in Europe: what is it useful for?
Stefano Corni
Stefano Corni ha una laurea ed un dottorato in chimica alla Normale di Pisa. Ha lavorato presso l‘INFM di Modena e poi al CNR. Ha inoltre condotto diversi periodi di ricerca in Finlandia ed in Svizzera. Nel suo lavoro si occupa principalmente di nanosistemi, molecole biologiche e della loto interazione. È anche responsabile scientifico del progetto ERC Consolidator TAME-Plasmons.
Mario Liotti
Mario Liotti è professore ordinario di neuroscienze cognitive alla Simon Fraser University (Vancouver, Canada). Tra le sue aree di ricerca c’è lo sviluppo dell’attenzione e delle funzioni esecutive in bambini tipici e con disturbi dell’attenzione e le interazioni tra emozioni e processi cognitivi in individui normali e pazienti con disturbi affettivi. Nel 2003 ha ricevuto a New York il Premio Arnold Pfeffer per il miglior contributo scientifico alla neurobiologia delle emozioni.