Le sigle degli anime che hanno fatto la storia

Vi avevamo già raccontato come l’industria discografica giapponese fosse una delle più floride del mondo, grazie alla grande fidelizzazione dei fan. Questo fenomeno si rispecchia  anche nel mercato degli anime, dove la sigla di apertura assume un’importanza centrale all’interno della serie, spesso contribuendone al successo. Non a caso vengono spesso scelte band o compositori di grande fama (almeno in patria) per realizzare temi iconici, in grado di far sobbalzare gli otaku grazie solo a due note. Abbiamo raccolto un po’ di serie e film iconici caratterizzati dalle sigle più epiche od originali.

Molte delle serie citate le potete recuperare anche su Netflix, in caso vi fosse venuta la voglia di fare un po’ di binge watching.

Cowboy Bebop: Yoko Kanno – Tank!

“3,2,1, Let’s jam!”. Esiste qualcosa di meglio di un western ambientato nello spazio profondo? Nel 1998 Cowboy Bebop ridefiniva il concetto di anime, assemblando una ciurma di cacciatori di taglie alle prese con creditori, feroci assassini e una certa dose di noia esistenziale. Artefice della colonna sonora è la compositrice Yoko Kanno, che ha realizzato uno splendido mix di jazz e hard-bop assieme alla band The Seatbelts. Un anime da recuperare a tutti i costi (sono solo 26 episodi) così come la colonna sonora originale, fondamentale per tutti gli appassionati di jazz.

Samurai Champloo: Nujabes feat. SHINGO2 – Battlecry

La seconda opera di Shinichirō Watanabe (regista di Cowboy Bebop) mette assieme due elementi alquanto improbabili: i samurai e l’hip-hop. Ambientato in un immaginario periodo Edo, Samurai Champloo segue le avventure di tre ronin alle prese con il loro passato, con combattimenti che assomigliano più a coreografie di break-dance che a scontri all’arma bianca. La colonna sonora è ad opera del dj Nujabes, che ha dato un tono molto hip-hop old skool a tutta la serie. Un anime irriverente e splatter, con un opening orchestrato alla perfezione.

Ghost In The Shell: Kenji Kawai – M01 I, Making of Cyborg

Molto, molto prima di Westworld c’era Ghost In The Shell. Il film del 1995 tratto dal manga di Masamune Shirow mette sul piatto importanti temi etici come il libero arbitrio, l’informatizzazione pesante e se le intelligenze artificiali possono definirsi veramente “vive”. L’iconica scena di apertura è forse una delle più belle realizzate per un anime, grazie soprattutto al tema di apertura di Kenjii Kawai. Secondo quanto dichiarato dall’autore, il brano sarebbe una marcia nuziale finalizzata all’esorcismo delle influenze negative, realizzata mischiando un coro giapponese con uno sviluppo armonico tipico della musica popolare bulgara. La versione live action del film uscirà il prossimo 30 marzo con protagonista Scarlett Johansson.

Neon Genesis Evangelion: Yoko Takahashi – Cruel Angel Thesis

Ok, magari non sarà la sigla più bella di tutte, ma Neon Genesis Evangelion è probabilmente uno degli anime più influenti di tutti i tempi. Oltre all’utilizzo di robottoni giganti, l’anime è caratterizzato da profondi riferimenti cabalistici e biblici e dalla profonda analisi psicologica dei personaggi. E al di là del tema di apertura un po’ alla ruota della fortuna, la colonna sonora contiene brani di musica sacra di Bach, Hendel e Verdi, oltre ad una speciale cover di Fly Me To The Moon del 1954. Il tema cantato da Yoko Takahashi è diventato talmente iconico da esserne state realizzate innumerevoli versioni, fra cui una epica in cui compaiono Piero e Alberto Angela.

Death Note: Nightmare – World

Voi cosa fareste se veniste in possesso di un quaderno in grado di uccidere le persone semplicemente scrivendoci il nome sopra? Il manga Death Note ideato da Tsugumi Ōba ha turbato e appassionato un enorme numero di fan, portando alla riflessione su temi come la pena di morte, il destino e la predestinazione. L’intrigante thriller-poliziesco è stato poi reso magnificamente nella sua versione animata, anche grazie all’andamento leitmotivico delle musiche di Hideki Taniuchi e Yoshihisa Hirano, che caratterizzano e sottolineano la personalità dei personaggi protagonisti. E anche se la seconda sigla dei Maximum The Hormone ha un posto speciale nel cuore, il primo tema dei Nightmare ha fatto la storia dell’anime.

Attack on Titan: Linked Horizon – Guren no Yumiya

Probabilmente uno degli anime più truculenti usciti negli ultimi anni, Shingeki no Kyojin (da noi L’attacco dei giganti) è ambientato in un mondo post-apocalittico dominato da dei misteriosi giganti che vanno in giro a mangiare gli esseri umani. Solo poche città resistono e i superstiti umani cercano in tutti i modi di eliminare questa minaccia. Sullo sfondo di questa tragedia la sigla di apertura dei Linked Horizon mette in luce tutti gli elementi centrali della serie: la resistenza, il coraggio e i ruoli del cacciatore e della preda, che possono essere invertiti in ogni momento. Senza dimenticare che poi la canzone spinge un casino.

Akira: Shoji Yamashiro – Kaneda

Pur non avendo propriamente dei titoli di testa, il film Akira del 1988 rappresenta un feticcio per qualsiasi appassionato di animazione giapponese (e direi quasi di cinema di generale). La scena di apertura realizzata da Katsuhiro Ōtomo, autore del manga oltre che regista del film,  è divenuta famosissima per l’equilibrio fra la musica, l’editing e la composizione visiva: il tema di Shoji Yamashiro è la perfetta colonna sonora del mondo in rovina di Akira, dove la violenza sembra l’unica risposta a tutto. Con una musica così, il film non ha neppure bisogno di un’introduzione (qui sotto invece c’è un montaggio dei titoli di testa realizzato da un fan).

Tommaso Rocchi
Chi è Tommaso Rocchi
Avidissimo divoratore di musica (e di buona cucina in generale), qui in radio mi occupo della programmazione musicale e di scovare artisti che non avete ancora mai sentito nominare. Se cercate un consiglio musicale, sapete a chi potete chiedere!
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