Kevin Durant tra NBA e rap

Questa mattina, poco prima dell’alba, alle quattro del mattino italiane è stata alzata la prima palla a due della stagione NBA 2016-2017. Come tantissimi appassionati sapranno, sarà un anno orfano di alcuni dei giocatori più rappresentativi delle ultime due decadi: Tim Duncan, Kevin Garnett e Kobe Bryant hanno detto addio allo sport giocato, tra tante lacrime e ricordi dolci-amari. Non sono comunque poche le novità che in prospettiva promettono di regalare spettacolo, colmando almeno in parte il vuoto lasciato dai campioni che hanno appeso le scarpe al chiodo. Tra queste, quella più chiacchierata e discussa dell’estate da poco conclusa, è il passaggio di Kevin Durant in maglia Golden State Warriors, formando un triangolo d’attacco (assieme a Steph Curry e Klay Thompson) potenzialmente senza alcuna chance di essere arginato.

Il ventottenne originario di Washington ammalia per come gioca: coloro che sono chiamati a commentarne le gesta spesso si trovano ad ammettere l’irrazionalità scientifica di alcuni suoi movimenti, è facile ricorrano ad espressioni come: “questo non dovrebbe poterlo fare!” Anche se non dovesse mai vincere un anello, la sua scesa in campo ogni volta è di per se un evento, per come capisce e interpreta lo sport per cui è votato, nel quale è tra i due o tre migliori al mondo, senza alcun principio di discussione.

È invece ancora passabile di critica un’altra passione della vita di K.D. che non ha nulla a che fare con il campo atletico. Durant, come molti altri suoi colleghi, ama il rap. Lo ascolta sistematicamente prima delle partite, si è fatto tatuare sulla coscia un Tupac di almeno cinquanta centimetri viste le dimensioni delle sue gambe, è lusingato quando i mostri sacri lo citano (compare nei testi di Drake e Jay-Z) e lui stesso si diletta a cantare. Ecco alcuni dei suoi pezzi più famosi, tenendo conto che tra singoli e collaborazioni, conta all’attivo già una decina di brani, attraverso cui potrete farvi un’idea anche sul sulle sue doti artistiche. Potrete essere voi ad esclamare questo proprio non dovrebbe farlo!”

La registrazione della sua prima traccia Worried About Tomorrow featuring Privaledge risale al 2012.

A questa sono seguite Whole Life e un singolo in featuring con B-Simp intitolato Tha Formula.

Per finire, una chicca più che una canzone vera e propria: ecco il frutto della collaborazione del talento da poco emigrato da Oklahoma con un altro esimio collega della palla a spicchi: Stephen Jackson, in arte Stak 5