Italia penultima in Ue per percentuale di laureati

La percentuale di persone tra i 30 e i 34 anni che si sono laureate nell’Unione Europea è cresciuta in tutti i Paesi membri. I dati rilasciati da Eurostat prendono in considerazione il cambiamento avvenuto tra il 2002 ed il 2016. L’Italia, tra tutti i Paesi membri, è uno di quelli che è cresciuto meno (26,2%). La percentuale però non deve ingannare, in quanto, anche se ci posiziona penultimi in classifica (solo la Romania fa peggio con 25,6%), l’obiettivo stabilito in Europa 2020 è stato già raggiunto. Secondo le stime infatti, l’Italia, prendendo in considerazione sempre la fascia d’età tra i 30 e i 34 anni, avrebbe dovuto avere un 26% di laureati.

Analizzando a fondo i dati però, si scopre che il nostro Paese è riuscito a raggiungere l’obiettivo prestabilito da Europa 2020, grazie alle lauree al femminile. La percentuale di donne tra i 30 e i 34 anni laureate nel 2002 infatti era solamente del 14.2%, numero che è cresciuto fino al 32,5% dello scorso anno. Mentre le ragazze si laureano sempre di più, la percentuale di uomini con una laurea è cresciuta poco più del 7% dal 2002 al 2016 (12% contro il 19,9%).

L’analisi Eurostat inoltre, prende in considerazione anche la percentuale di abbandono degli studi. Anche in questo caso l’Italia, con un 14%, ha raggiunto il suo obiettivo dichiarato. Il focus dell’Unione Europea però è portare nei vari Paesi membri un tasso d’abbandono di solo il 10%, motivo per cui il nostro Paese ha ancora molto lavoro da fare. Tra gli stati più virtuosi in questa classifica troviamo la Croazia, con un 2,8% di abbandono, mentre Malta e la Spagna, rispettivamente con 19,6% e 19% sono i fanalini di coda.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
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