Intervista ad Alex Neri dei Planet Funk

Il 25 novembre inizia il Recall Tour dei Planet Funk, che da Trezzo sull’Adda si spingerà fino a Padova al Gran Teatro Geox domenica 27 novembre. Oltre che a regalarvi i biglietti per il loro concerto, abbiamo deciso di raggiungere Alex Neri, dj e tastierista della band, per farci raccontare alcune novità sul nuovo album e il nuovo tour.

Ciao Alex! Il nuovo album dei Planet Funk esce ad inizio 2017. Avete già deciso un titolo o è ancora top secret?

No, ci stiamo ancora ragionando. Quando si scrive un album alla fine si passano determinate fasi e per ogni fase c’è un titolo, quindi stiamo aspettando il finale di questa storia per capire che titolo dare, anche se qualche idea l’abbiamo già. Per ora un ipotetico titolo poteva essere Recall, anche se alla fine abbiamo deciso di chiamare così il tour.

Ma quindi state ultimando la produzione o avete già tutto pronto?

E’ già tutto pronto, dobbiamo solo rifinire alcune tracce. Approfittavamo dei live perché spesso ci ispirano per arricchire alcuni brani, ma nel complesso è tutto già formato.

Quante cose sono cambiate dal vostro primo album Non Zero Sumness, dal punto di vista della composizione e della produzione?

Da primo album ad oggi siamo cambiati tantissimo. Penso sia anche una nostra prerogativa quella di ricercare sempre stimoli nuovi, suoni nuovi e generi diversi. Detto questo ad oggi siamo tornati da dove siamo partiti, con il ritorno di Dan Black come cantate e la formula del collettivo, che è il punto di partenza dei Planet Funk. Ci sono stati tanti cambiamenti, però li abbiamo visti sempre come up-grade.

A proposito di suoni nuovi, cosa avete ascoltato durante la composizione dell’album? Ad esempio nell’ultimo singolo Non Stop c’è una forte componente Chemical Brothers, o sbaglio?

Guarda, la componente Chemical Brothers c’è, ma ti svelo qual è l’arcano. Non è che ci siamo ispirati ai Chemical Brothers, anche se a me piacciono tantissimo, dato che penso che il nostro mondo sia più melodico, e comunque le nostre fonti di ispirazione partono dagli anni ’80. La verità è che Steve Dub, il fonico che ha mixato Non Stop è l’ingegnere del suono dei Chemical Brothers, quindi il tocco che c’è dietro è sicuramente merito suo.

A proposito della dimensione live, c’è qualche strumento nuovo che hai utilizzato o ti piacerebbe utilizzare in futuro?

In realtà si tratta di un “vecchio giocattolo”, che ho utilizzato anche per alcuni brani dell’album nuovo e che attualmente porto in live: si tratta del Roland Juno-60, una tastiera dell’82-84. Mentre il mio socio Marco si è buttato sul Moog. Siamo molto per l’analogico. Ci sono molte cose molto comode e belle sul digitale, ma secondo me la sensazione che ti da’ l’analogico è ancora inarrivabile.

A livello di pubblico vi va meglio in Italia o all’estero?

In realtà all’estero è un po’ che manchiamo, te lo potrò dire in avanti. Dal punto di vista del pubblico ho notato che l’Italia in questo momento sta vivendo un periodo un po’ depressivo, quindi l’approccio al party è un po’ diverso da quello che si respira all’estero. Tutto sommato l’Italia ha una grande cultura di clubbing, penso che il nostro rimanga sempre un grande paese. Serve scrollarsi di dosso un po’ di questa repressione, anche se si tratta di un fenomeno mondiale, non unicamente italiano. Ad essere onesti è più un problema socio-politico che musicale; come dj ho vissuto gli anni ’90, che sono stati anni con una crescita economica enorme. È un fatto innegabile: quando la gente ha qualche soldo in più è meno stressata, ha più voglia di divertirsi e anche di andare a locali o concerti.

Qual’é il concerto più memorabile che ti ricordi? Sia da spettatore che da musicista.

Da spettatore sicuramente quello dei Radiohead, anche perché sono un grande fan. Con i Planet Funk un vecchio Heineken Jammin Festival, dove avevamo suonato prima di Santana. Forse una delle migliori esperienze della mia vita, visto che abbiamo avuto la possibilità di conoscere questo musicista straordinario.

I Planet Funk vi aspettano domenica 27 novembre al Gran Teatro Geox. Provate a fare anche il nostro quiz per misurare le vostre competenze sulla band e provare a vincere i biglietti per il loro concerto.

Tommaso Rocchi
Chi è Tommaso Rocchi
Avidissimo divoratore di musica (e di buona cucina in generale), qui in radio mi occupo della programmazione musicale e di scovare artisti che non avete ancora mai sentito nominare. Se cercate un consiglio musicale, sapete a chi potete chiedere!
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