Intervista a Ernest Moniz: “Più scienziati al potere”

Ernest Moniz, professore emerito di fisica al Massachusetts Institute of Technology e segretario dell’Energia negli Stati Uniti per l’amministrazione Obama, dal 2013 al 2017, è stato ospite dell’Università di Padova (RIGUARDA L’INCONTRO COMPLETO).

In un incontro in Aula Magna di Palazzo Bo, ha riflettuto sul ruolo della scienza e delle università nel veicolare tematiche capitali come i cambiamenti climatici, la sicurezza del nucleare e le opportunità provenienti dall’energia pulita.

Francesco Suman de Il Bo, ha raggiunto l’ex segretario dell’energia di Barack Obama al termine dell’incontro, per provare a capire quali possano essere gli obiettivi futuri in ambito energetico e quali sono le sfide principali che la scienza e lo sviluppo tecnologico devono affrontare oggi nel settore dell’energia.

“Credo che la chiave di volta per gestire le sfide di un energia pulita e del cambiamento climatico risieda proprio nella scienza e nell’ingegneria – ha dichiarato Moniz -. Le innovazioni consentiranno alla politica di gestire i rischi che vediamo provenire da un pianeta che si sta surriscaldando. Le sfide scientifiche sono estremamente ampie ma sappiamo che le tecnologie per l’efficienza energetica e le tecnologie che producono elettricità pulita sono fondamentali e che non potremo raggiungere i nostri obiettivi se non avremo successo in questi ambiti”.

“La scienza deve ricoprire un ruolo più centrale nella nostra azione di governo e nella diplomazia – ha continuato Ernest Moniz – […] Nel negoziare il trattato con l’Iran per esempio, quello è stato un caso in cui portare scienziati al tavolo della trattativa con ministri stranieri si è rivelato assolutamente essenziale. Chiaramente il clima è un altro ambito fortemente intersecato con la scienza, e quindi avere scienziati maggiormente coinvolti nell’azione di governo è essenziale. Se consideriamo il congresso degli Stati Uniti, in cui ci sono 535 membri, solo uno di loro è uno scienziato con il dottorato di ricerca”.
Abbiamo bisogno di più studiosi – conclude infine Moniz – coinvolti e desiderosi di spendere il loro tempo per portare la scienza nell’azione di governo, in modo che si possano prendere decisioni meglio informate”