Nell’industria musicale, le donne sono pagate molto meno degli uomini

Uno degli argomenti più discussi dell’ultimo periodo è sicuramente il gender pay gap, ovvero la differenza fra lo stipendio di una donna rispetto ad un collega uomo. In seguito alle proteste di diverse organizzazioni, molte grandi aziende si stanno muovendo per assottigliare ed eliminare il prima possibile questa differenza, ma la strada risulta essere ancora lunga.

Uno degli ultimi casi proviene dal Regno Unito, in particolare dalle grandi major dell’industria discografica. In seguito al nuovo regolamento che impone a tutte le aziende con più di 250 dipendenti di rendere pubbliche le statistiche sul wage gap, i grandi gruppi sono risultati essere decisamente poco attenti alle proprie dipendenti.

Come rivelato da Music Business Worldwide e Music Week, la differenza di stipendio fra dipendenti donne e uomini è sostanziosa: 33,8% –  con un 29,8% per Universal, 22.7% per Sony e 49% per Warner Music. Si tratta di percentuali molto alte, tenendo conto che alla BBC la differenza è del circa il 10%, e rimane comunque “un problema che necessita di essere risolto rapidamente e in maniera equa”, stando a quanto dichiarato dai vertici dell’azienda.

La risposta dei grandi gruppi non si è fatta attendere: Morna Cook, direttrice delle Risorse Umane a Universal Music UK, ha dichiarato a Variety che “la differenza è molto evidente in quanto abbiamo poche donne in posizioni dirigenziali, una problematica che stiamo cercando di risolvere. Stiamo programmando diverse misure per promuovere l’inclusione e la diversità in tutte le sue forme”. Una risposta simile è arrivata anche da Sony, che ha fatto inoltre notare come il 45% del suo personale nel Regno Unito sia di sesso femminile.

Warner UK è messa decisamente peggio: oltre a contare la maggior differenza di stipendio fra uomo e donna, i bonus delle dirigenti sono inferiori dell’85% rispetto ai colleghi maschi. “Il nostro attuale gender pay gap” – dice Masha Osherova, vice-presidente esecutivo di WMG – “ha evidenziato che dobbiamo accelerare il cambiamento nella nostra compagnia. È nostra intenzione lavorare per incrementare il numero di donne in posizioni dirigenziali”.

Questa problematica trascende dal solo ambiente musicale, e riguarda praticamente tutti i settori produttivi, come denunciato anche da molte attrici come Emma Watson e Patricia Arquette. La cosa strana è che questo problema risulta decisamente sentito all’estero, specie nei paesi anglosassoni, mentre nel nostro paese l’argomento è passato decisamente in secondo piano. Strano a dirsi, nonostante i problemi riguardanti la disoccupazione, l’Italia è uno dei paesi europei con la minor differenza di stipendio fra uomo e donna. Secondo gli ultimi dati Eurostat, il gender pay gap italiano si assesta fra il 5 e il 6%, mentre in paesi come Francia, Germania e lo stesso Regno Unito la differenza supera il 20%.

Tommaso Rocchi
Chi è Tommaso Rocchi
Avidissimo divoratore di musica (e di buona cucina in generale), qui in radio mi occupo della programmazione musicale e di scovare artisti che non avete ancora mai sentito nominare. Se cercate un consiglio musicale, sapete a chi potete chiedere!
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