In mostra le scoperte archeologiche dell’Unipd

Negli spazi della  Bibliotheca Alexandrina Conference Center (BACC), West Exhibition Hall, ad Alessandria in Egitto verrà inaugurata giovedì 8 settembre alle ore 18.00 la mostra fotografica “Archaeo Delta” che vede tra i curatori due docenti dell’Ateneo di Padova, Michele Asolati e Cristina Mondin.

Il Centro degli Studi ellenistici – Bibliotheca Alexandrina in collaborazione con il Ministero delle Antichità egiziano, la Missione Archeologica Italiana in Beheria, l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo – Ambasciata Italiana e l’Università di Padova hanno organizzato la mostra “Archaeo Delta” con lo scopo di documentare le indagini nel Delta del Nilo, non solo nei siti di Kom al-Ahmer e di Kom Wasit, ma anche in altre località dell’area e prossime al Delta. La mostra espone quindi immagini dei paesaggi archeologici egiziani e delle nuove scoperte ancora sconosciute al mondo scientifico e al grande pubblico.

“Abbiamo voluto dare un’idea, attraverso questa mostra, di quanto abbiamo scoperto – ha dichiarato il Prof. Michele Asolati ai nostri microfoni -. È quindi una sorta di rassegna di quanto scoperto recentemente nell’area del delta occidentale del Nilo. Questa è un’area in cui l’Università di Padova è attiva nello scavo di due siti in particolare dal 2014″.

Le indagini archeologiche nell’area del Delta costituiscono una realtà recente rispetto alla tradizione dei grandi scavi nei siti di età faraonica della valle del Nilo. Questa nuova frontiera dell’archeologia egiziana sta riportando alle cronache un territorio pressoché inesplorato, ma che nell’antichità ebbe un ruolo vitale.

Nell’area è attiva dal 2012 una Missione Archeologica italo-egiziana, cui partecipa dal 2014 l’Università di Padova sotto la supervisione del Prof. Michele Asolati e finanziata dal MAECI e dal Dipartimento dei Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica dell’Ateneo patavino.

Nell’area del Delta operano numerose missioni archeologiche, di nazionalità diverse. Nella fascia occidentale, regione di Beheira, a cinquanta chilometri da Alessandria d’Egitto e sette dall’attuale ramo di Rosetta, è attiva, come detto, dal 2012 una Missione Archeologica italo-egiziana presso i siti di Kom al-Ahmer e Kom Wasit. Si tratta di un settore del Delta poco noto sotto il profilo archeologico che, solo dopo le bonifiche tramite lo scavo di canali e la costruzione della diga di Aswan (1971), fu finalmente possibile risanare e riscoprire sotto il profilo archeologico.

La missione, che vede coinvolta l’Università degli Studi di Padova e il Centro Archeologico Italo-Egiziano ed è cofinanziata dal Ministero per gli Affari Esteri italiano, indaga i due siti, nei quali va forse identificato l’antico centro di Metelis, l’unica capitale di nomos (distretto amministrativo) dell’antico Egitto non ancora identificata con certezza.

I siti presentati nell’esposizione fotografica sono quelli di Kom al-Ahmer e Kom Wasit, Beheira, indagati dall’Università di Padova, Quesna – Sais – Mutubis, Kafr al-Shikh, Durham University – EES, Regno Unito, Tell Timai, Daqahlyia, Hawaii University, USA, Tell Murra, Sharqyia, Uniwersytet Jagielloński w Krakowie, Polonia, Athribis, Sohag, Universität Tübingen, Germania e Ministero delle Antichità egiziano, Demeit al-Sebba, Fayoum, Università del Salento.

La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre 2016 per poi spostarsi nella prossima primavera all’Ambasciata Italiana del Cairo e nell’autunno 2017 a Palazzo Liviano a Padova.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
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