Le ciclovie nazionali stanno diventando realtà

Buone notizie per gli amanti della bicicletta. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, mercoledì 27 luglio, ha firmato con le regioni interessate i protocolli della ciclovia VENTO, Ciclovia del SOLE e Ciclovia dell’ACQUEdotto pugliese.

Ai nostri microfoni è intervenuto Maurizio Battini, capo della segreteria tecnica del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio.

Siamo contenti di questo percorso, iniziato già lo scorso anno – ha dichiarato Battini -. Grande merito di ciò però va dato anche al Politecnico e alla Fiab e Legambiente che ci hanno portato a conoscenza di questi progetti. In Italia mancava una rete nazionale di ciclovie turistiche e quindi abbiamo voluto iniziare questo percorso”

Mercoledì quindi è stato fatto il primo passo formale, facendo firmare alle regioni questi protocolli che danno le modalità e le tempistiche su cosa fare per arrivare a questa rete nazionale.

Ascolta l’intervista completa a Maurizio Battini ⬇️

QUALI SONO LE 4 CICLOVIE INTERESSATE?

Ciclovia VenTo

VENTO è una dorsale cicloturistica che corre lungo il fiume Po.

Si chiama dorsale proprio perché il tracciato vuole essere la spina dorsale da cui partono percorsi che raccontano il territorio attraverso le sue storie, i suoi sapori e le sue particolarità. Pedalare lungo gli argini di un fiume diventa allora non solo una bella idea per chi vuole fare cicloturismo, ma anche un esempio di come una ciclabile possa creare un’economia

ASCOLTA L’APPROFONDIMENTO SU VENTO

La ciclovia del sole

Come riportato su Bicitalia: è l‘itinerario principe che in linea di massima deve collegare tutto il paese isole comprese, con la valenza evocativa di una grande greenway nazionale. E’ parte di EuroVelo n° 7 itinerario da Capo Nord a Malta.

Dal Passo del Brennero si scende lungo la Val d’ Isarco nel primo tratto sulla ciclabile recuperata dalla ex ferrovia del Brennero, toccando Vipiteno, Fortezza, Brixen, Chiusa, Bolzano. La prima parte fino a Bressanone/Brixen è abbastanza impegnativa per i frequenti saliscendi brevi ma a volte con pendenze significative. Dopo Brixen il percorso diventa decisamente più facile praticamente pianeggiante con i meleti da una parte e le acque cristalline dell’Isarco dall’altra. Viene qui proposta la prima di tante varianti potendosi raggiungere Bolzano da Vipiteno attraverso le rampe del passo di Monte Giovo quindi si raggiunge Merano sulla ciclabile della val Passiria, e Bolzano sulla ciclabile dell’Adige, Prima di Bolzano in località Ponte d’Adige si incontra un’altra variante che, utilizzando la sede ferroviaria dismessa, sale sull’altipiano di Caldaro per scendere in val d’Adige. Si passa in provincia di Trento percorrendo i tratti che per primi furono resi ciclabili dal Servizio Ripristino Ambientale della PAT Provincia Autonoma di Trento nella seconda metà degli anni ‘80. Ancora meleti, ma anche vigneti segnano il paesaggio agricolo a lato della ciclabile che qui corre su rilevato arginale a volte in fregio all’autostrada A22. Dopo Mezzocorona e San Michele si passa l’Avisio al ponte di Lavis sulla statale 12 quindi le pareti della Paganella preannunciano l’arrivo a Trento. Si prosegue per Rovereto non prima di una sosta al bicigrill di Nomi, quindi gli abitati di Ala, Avio e Borghetto al confine della provincia di Verona. Leggi tutto l’itinerario

ciclovia del sole

La ciclovia dell'acqua

Come riportato su Aqp.bike la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR), che in soli nove anni (1906-1915) riuscì a far arrivare l’acqua a Bari, ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE), dove l’infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata nel 1939 e recentemente restaurata.

Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento.

GRAB

Il GRAB, come riportato sul velolove, è il Grande Raccordo Anulare delle Bici, è il progetto per la realizzazione di un anello ciclopedonale di oltre 44 chilometri che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma. E’ un’infrastruttura leggera e ad alta redditività economica e culturale, una calamita per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano, una via car free per la mobilità interquartiere, il prologo dello sviluppo di una vera rete ciclabile metropolitana e di interventi diffusi di rigenerazione urbana.

Il GRAB è la ciclovia urbana più affascinante del mondo e insieme un moderno Grand Tour, una lezione itinerante di storia: parte da Romolo e Remo e dalla millenaria magia della Regina Viarum – la via Appia Antica – e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e tantissimi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici, costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone. Il percorso, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali (30,5 km, pari al 70% del tracciato). Leggi l’intero percorso su velolove

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone