Il lato Gentile dell’Università di Padova

Gentilezza. Un sostantivo caduto un po’ in disuso, se pensiamo al mondo che ci circonda. Sempre di corsa, sempre indaffarati, non c’è proprio tempo di fermarsi un attimo in più per essere gentili. Per questo motivo il progetto coordinato dal professore di Psicologia di comunità Massimo Santinello è ancora più forte: come si può pensare, nell’anno 2017, a una Città gentile?

Il progetto Città gentile non ha una data di nascita ben precisa; è piuttosto un concetto, una “filosofia”, che sta attraversando un po’ tutte le città del mondo (basta googlare città gentile). È un approccio diverso al centro urbano da parte dei cittadini, soprattutto nelle zone più difficili, nelle aree più critiche.

Da qui l’idea del prof. Santinello, in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato di Padova, di portare 30 studenti, al primo anno del corso magistrale di Psicologia di comunità, in zone cosiddette “critiche” della città, ovvero i quartieri Portello, Stanga e Arcella, per “sperimentare microazioni individuali, ovvero produrre gentilezza, in un contesto in cui i modelli principali sono l’arroganza, il volere imporsi, l’aggressività“. Ma non solo questo. Abbiamo intervistato il prof. Santinello per capirne di più, sia dal punto di vista didattico, sia da quello sociale.

Ascolta l’intervista con Massimo Santinello

Poi siamo andati a caccia di uno dei 30 studenti che hanno collaborato al progetto. E abbiamo trovato Silvia, che con il suo gruppetto di lavoro ha sondato i territori dell’Arcella e si è confrontata con i giovani tra i 18 e i 30 anni. Il suo team ha organizzato anche uno spritz-baratto: il loro piccolo segnale di gentilezza!