I giganti della terra

Vi siete mai chiesti quale sia il più grande essere vivente del nostro pianeta? Probabilmente non è una di quelle domande che vi tiene la notte svegli a pensare, anzi, credete di avere pronta la risposta esatta. Se stavate pensando alla balenottera azzurra siete fuori strada perché si tratta di un organismo terrestre. Se ora state pensando all’elefante africano o alle sequoie giganti della California siete ancora in errore. Infatti, secondo un blog della Soil Science Society of America (SSSA)l’organismo terrestre più grande conosciuto è un fungo.

Il suo nome scientifico è Armillaria ostoyae, un fungo molto simile ai comuni ‘chiodini’. È ampiamente diffuso nel Canada e nelle regioni settentrionali degli Stati Uniti dove è considerato il colpevole della morte di numerosi abeti nelle foreste a nord-ovest del Pacifico. È un parassita di alcune conifere che attacca grazie ad una poderosa rete di filamenti, chiamati ife, i quali sono in grado di assorbire acqua e sostanze nutritive dai tessuti dell’ospite. Questa intricata rete di filamenti si estende nel suolo, emergendo solo in alcune zone ed è spesso difficile distinguere un individuo dall’altro.

Il più grande esemplare ad oggi identificato si trova nell’Oregon e si estende per circa 890 ettari (8,8 km²) nella Malheur National Forest, dove vive probabilmente da almeno 2000 anni. Tali dimensioni sono state favorite dal clima secco dell’Oregon, che sembra sfavorire la propagazione attraverso le spore, e dalla scarsa competizione con altre specie.

Altri esemplari ‘giganti’ di Armillaria ostoyae sono stati ritrovati nel mondo, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. In Svizzera, studi dell’Istituto di ricerca WSL, hanno evidenziato che in prossimità del Passo del Forno si trova un esemplare che si estende per 35 ettari e con un’età stimata di 1000 anni.

Il caso di Armillaria non deve sorprenderci troppo, vi sono infatti molti organismi in grado di occupare vaste superfici e sono quasi tutti colonie clonali, ossia gruppi di individui geneticamente identici che si originano per riproduzione asessuata.

Nello Utah (USA) un intero bosco è costituito da ‘pioppi tremuli’ appartenenti ad un’unica colonia. Gli scienziati della University of Colorado che l’hanno studiato lo hanno chiamato Pando (dal latino ‘estendersi’). La colonia copre circa 43 ettari e conta più di 40 000 fusti, i quali traggono origine da un vasto apparato radicale comune. L’età stimata dai ricercatori di Pando è di 80 000 anni e si ipotizza che la sua crescita sia stata favorita da incendi che nel corso degli anni hanno limitato la crescita delle conifere senza però danneggiare l’apparato radicale del pioppo.

 

This is Pando

Anche i mari hanno i loro ‘giganti’. Un grande esemplare di Posidonia oceanica, pianta acquatica tipica del Mediterraneo, è stato scoperto al largo di Formentera. Secondo alcuni studi condotti utilizzando marcatori genetici, i cloni di Posidonia potrebbero estendersi per parecchi chilometri (forse fino a 15 km) nei fondali marini. Utilizzando dati raccolti sul campo e modelli di crescita clonale, i ricercatori stimano che l’età di queste estese colonie possano essere di centinaia di migliaia di anni.

Riccardo Trentin