I 10 album più costosi della storia

Le piccole band sanno benissimo i disagi nel dover andare a registrare il primo EP, costrette a fare i salti mortali per utilizzare al massimo quelle poche ore prenotate mesi prima nello studio di registrazione preferito (spesso disperso nella remota campagna) e non sforare il limite imposto, visto che i soldi messi pazientemente da parte con le serate sono a malapena sufficienti a pagare il tecnico.

Viene perciò moltissima rabbia a sapere certi budget proibitivi a disposizione dei grossi gruppi, che passano settimane negli studi più famosi al mondo per trovare il suono ideale. Eppure, certe volte molte etichette sono quasi andate in fallimento nel vedere i conti proibitivi presentati dai loro artisti.

AC/DC – For Those About To Rock (We Salute You) (1981)

Famosissimo seguito dell’immortale Back in Black, l’album della band australiana prese una bruttissima piega a partire dalle prime take di batteria. Il produttore Mutt Lunge spese infatti i primi dieci giorni della sessione nel cercare di ottenere il suono del rullante che tanto agognava. Senza successo, perché non poteva essere ottenuto nello studio che avevano scelto. Dopo averne provati altri tre, Mutt decise che era meglio registrare la batteria nella sala prove che utilizzava di solito la band. Da strangolarlo.

Ci vollero tre mesi per completare le registrazioni di For Those About To Rock, tanto che la band non era più in grado di dire cosa andasse bene o cosa no: non ne potevano più di ascoltarlo !

– My Bloody Valentine – Loveless (1991)
– The Beatles – Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967)
– Queen – A Night At The Opera (1975)
– The Darkness – One Way Ticket To Hell… And Back (2005)
– Foo Fighters – One By One (2002)
– Fleetwood Mac – Tusk (1979)
– Korn – Untouchables (2002)
– Def Leppard – Hysteria (1987)
– Guns N’ Roses – Chinese Democracy (2008)