Gabriele Cremonese e l’esplorazione di Marte

Il suolo di Marte è più vicino di quanto pensassimo. Possiamo constatarlo con i nostri stessi occhi grazie alle foto che ci fornisce HiRISE, cioè il più grande telescopio mai realizzato per l’esplorazione del sistema solare, a bordo della Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).

HiRISE è il più grande telescopio che sia mai stato costruito per una missione planetaria. È stato realizzato dalla NASA ed è in orbita intorno a Marte da 11 anni – ha dichiarato Gabriele Cremonese astronomo dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Padova, co-principal investigator di CaSSIS, strumento di uno dei più importanti satelliti della nostra agenzia spaziale Europea, ossia il Trace gas Orbiter (TGO) della missione ExoMars, in orbita dal 2016 -. In questi 11 anni ha raccolto una quantità straordinaria di immagini e pensate che può arrivare ad una risoluzione di 30 centimetri”.

The White Cliffs of 'Rover'

“Il fatto di poter avere una risoluzione così elevata – continua Cremonese – consente di andare a studiare i dettagli di crateri, montagne, valli o vecchi insediamenti di acqua…[..]. I futuri rover che vorranno atterrare su Marte dovranno necessariamente usare le immagini ottenute da HiRISE”.

Quando si parla del suolo marziano però non si può esimersi dal pensare all’uomo sul pianeta rosso. Su questo punto sono diverse le agenzie spaziali che si sono date l’atterraggio umano su Marte come obiettivo. “Il programma spaziale delle varie agenzie spaziali, tra cui la stessa ESA, prevede il lancio di sonde con dei rover robotici – ha concluso infine Cremonese -. Ci sono diverse attività che le varie agenzie stanno intraprendendo per portare l’uomo su Marte entro il 2030″.

Gabriele Cremonese, oltre ad essere astronomo dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Padova è co-principal investigator di CaSSIS, strumento di uno dei più importanti satelliti della nostra agenzia spaziale Europea, ossia il Trace gas Orbiter (TGO) della missione ExoMars, in orbita dal 2016.

“La missione in questo momento sta terminando la sua fase di aerobraking, cioè sfrutta l’atmosfera per rallentare e posizionarsi in orbita stabile – ha dichiarato Cremonese -. Questo accadrà in aprile. CaSSIS è una stereocamera cioè una camera che fornirà le immagini tridimensionali di Marte. L’obiettivo dell’intera missione è di andare ad individuare le sorgenti di gas metano per studiarle ed analizzarle in dettaglio. Stiamo quindi cercando i dettagli della superficie di Marte, dove potrebbero esserci tracce biologiche perché il metano può avere due origini, o vulcanica o biologica e non sappiamo ancora quale sia la sua origine su Marte”.

Il geologo planetario Alfred McEwen in Aula Magna

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
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