È Andrea Dodicianni l’autore della misteriosa installazione a Rovigo
Lunedì mattina la città di Rovigo si è svegliata con dodici cadaveri in piazza Garibaldi. Uomini, donne, bambini, coperti da un velo bianco e con ai piedi una targhetta, ognuna con una scritta. Martedì mattina invece è stato svelato il segreto. L’idea infatti è venuta all’artista Andrea Dodicianni, che in un video ne rivendica la paternità. Il filmato infatti racconta il risveglio della città con l’opera e la sorpresa delle persone che, ignare, ne entravano in contatto, ponendo l’accento su come si sia ormai perso il contatto con la violenza di certe parole.
Ascolta l’intervista completa ad Andrea Dodicianni
Le frasi infatti non sono degli inediti, bensì sono state raccolte nei giorni scorsi dal team di Dodiciannni con una serie di interviste alla popolazione locale. Il quadro che ne è uscito è a tratti desolante: “Che se li portano a casa loro, e se li mantengano”; “Sanno il rischio che corrono quando si imbarcano, quindi, a loro rischio e pericolo”, “Gli Africani sono pigri” , per citarne solo alcune.
L’installazione artistica di Dodicianni non a caso è stata restituita in occasione della giornata mondiale del rifugiato, e inserita nell’ambito di “Arte per la Libertà – Il festival della creatività per i diritti umani“.
IL FESTIVAL
Arte per la Libertà è promosso dall’Associazione Culturale Voci per la Libertà quale significativa evoluzione dei vent’anni di esperienza maturata nell’organizzazione dei festival “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” e dei cinque anni di “DeltArte – il Delta della creatività”, la famosa kermesse di arte contemporanea sul Delta del Po.