Corbetta: studiare il cervello è come studiare filosofia

Un team di ricercatori della Washington University School of Medicine (St. Louis, Missouri USA) e del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova ha dimostrato in uno studio pubblicato su «Human Nature Behavior» come due gruppi di deficit correlati spieghino la maggioranza delle disabilità post ictus: specificatamente, deficit del movimento e dell’attenzione, da un lato, e deficit di memoria e linguaggio, dall’altro, sembrano essere i deficit “canonici” nell’ictus.

“I deficit sono disturbi cognitivi o motori che accadono dopo un ictus – ha raccontato il prof. Maurizio Corbetta, senior author dell’articolo – quello che abbiamo scoperto è che esistono gruppi di deficit presenti nel 75% dei pazienti: se c’è un disturbo di movimento c’è anche un disturbo di attenzione, se hai problemi di linguaggio li hai anche con la memoria. E’ una scoperta importante, perché semplifica molto il trattamento da riservare ai pazienti.”

“Lo studio è stato svolto negli Stati Uniti – ha continuato Corbetta – dove ho lavorato per molti anni, però l’obiettivo è quello di portare questo tipo di studi anche a Padova, qui sto cercando di organizzare un team: se ci sono studenti bravi e capaci sono i benvenuti”.

Ascolta la prima parte dell’intervista con Maurizio Corbetta ⬇️

LA RICERCA

La ricerca Behavioral clusters and predictors of performance during recovery from stroke (Ramsey et al.) dimostra come questi deficit canonici migliorano rapidamente per i primi 3 mesi in circa il 70% dei pazienti, e più lentamente fino a 12 mesi.

Infine, se l’ictus danneggia la sostanza bianca del cervello, ovvero quella parte sotto la corteccia che contiene le fibre nervose o cavi che vanno al midollo spinale, i deficit recuperano significativamente meno.

“Un grande tema di ricerca è quello sulla coscienza: cos’è quel senso dell’io, cosa vuol dire? Il cervello contribuisce a questo senso di ricerca, e questo è il mistero più grande che rimane da scoprire. Noi ci vorremmo arrivare studiando come funziona il cervello a riposo”.

“L’idea prevalente è che il cervello funzioni solo quando sei attivo – ha continuato Corbetta – invece negli ultimi dieci anni abbiamo visto che anche quando siamo a riposo tutte le aree sono sempre attive”.

Ascolta la seconda parte dell’intervista con Maurizio Corbetta ⬇️

Lo studio, finanziato dal National Institute of Health, Bethesda, USA, ha coinvolto un gruppo di N=132 pazienti con primo ictus studiati con 44 tests neuropsicologici che hanno indagato tutte le funzioni principali (movimento, linguaggio, cognizione, memoria, emozioni etc) longitudinalmente per 1-2 settimane, 3 mesi e 12 mesi, e hanno misurato l’estensione e la posizione dell’ictus con risonanza magnetica nucleare (RMN) strutturale.

ICTUS: I DATI

L’ictus è la terza causa di mortalità e la prima causa di disabilità nei paesi avanzati. Negli ultimi 30 anni vi sono stati progressi significativi nel trattamento acuto dell’ictus, ad esempio l’uso di farmaci che possono dissolvere un trombo (trombolitici) o più recentemente strumenti che permettono attraverso l’inserzione di un catetere nelle arterie cerebrali di migliorare la circolazione rimuovendo il trombo (trombectomia).

Nonostante questi miglioramenti, la grande maggioranza di pazienti colpita da ictus soffre di deficit di vario tipo che possono essere trattati nel periodo post-acuto solo con tecniche di neuro-riabilitazione, quali ad esempio il training delle funzioni motorie o linguistiche. Non sono chiari inoltre i fattori clinici o anatomici che predicono il miglioramento nei mesi successivi all’ictus. La possibilità di predire i deficit più comuni e i fattori che controllano il recupero è fondamentale per una adeguata allocazione delle risorse, ad esempio per decidere quando continuare o interrompere la riabilitazione, o per misurare in modo sensibile l’efficacia di nuovi trattamenti.

Antonio Massariolo
Chi è Antonio Massariolo
Ho un progetto che parla di #mafialnord (http://www.109-96.it ), lavoro in radio @radiobue, scrivo su @veneziatoday e ho un canale telegram @lostrillone