Salmo @Gran Teatro Geox, Padova 14 maggio

Eccoci qui, per l’Hellvisback Tour, due album di platino e un tour con Jovanotti dopo. Per scrivere questo report devo seppellire per un attimo il ricordo che ho del Salmo che suonava nei locali nel 2011, altrimenti divento troppo emotiva. Fatto. Andiamo avanti.

Sul biglietto c’è scritto che il concerto inizia alle nove e infatti c’è un open act: Dani faiv, rapper italiano originario di La Spezia, nuovo protetto di Jack the Smoker. In Aprile è entrato a far parte del roster Machete ed è uscito il suo primo singolo tratto dall’album “The Waiter”.

Salmo invece proviene da Olbia e negli ultimi anni ha dato una scossa alla scena rap italiana grazie a dei testi da paura e delle basi influenzate dall’hardcore e dalla drum and bass. Anche la data di Padova è sold out, come le precedenti. La tribuna è piena di genitori in attesa, la platea è piena di ragazzi in attesa, ma i secondi se la passano decisamente meglio, l’eccitazione è palpabile e tutti si ammassano sulle transenne. Sul palco sono posizionate due pedane, la classica postazione di Dj Slait affiancata questa volta dalla batteria di Jacopo Volpe.

 

Questa sera #hellvisbacktour2017 di @lebonwski al #palageox di Padova. Special guest @robertdenitro @thelazzinho @lowkidd333

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Poco prima delle dieci il rapper sardo decide che è arrivato il momento di dare un senso alla serata e fa il suo ingresso in smanicato di jeans nero, occhiali da sole e cappellino. Alle spalle una gigantesca riproduzione della copertina di Hellvisback, il suo ultimo album. Poi, in ordine sparso, arrivano 1984, S.A.L.M.O., Venice Beach, Falsità e cortesia, Giuda, Il Messia, Io sono qui, L’alba, Don Medellin, Blood Shake, Hellvisback, Killer Game, Il soffitto viene giù, Russel Crowe e un accenno di A volte Esagero. Il senso dell’odio è riservata al tradizionale wall of death: al centro del teatro Geox si forma un’enorme voragine che verrà colmata soltanto quando Dj Slait deciderà di droppare il beat. Tra un brano e l’altro Maurizio Pisciottu trova il tempo anche per qualche chiacchiera da fratello maggiore, sul genere “coltivate le vostre passioni, il vostro gruppo di amici è la vostra forza, state lontani dai talent”.

 

 

Surfing on my own wave 🌊

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La triste verità è che Faraway remixata non ci piace. Il momento strumentale invece sì. Mauri imbraccia la chitarra per buttarsi in una perfetta imitazione di un Tim Armstrong che però è capace di suonare. Anche Nitro fa una comparsata e si porta pure Lazza per Mob, ultimo singolo realizzato proprio con Salmo. Dopo un attimo di scompiglio in cui il palco si riempie di gente proveniente dal backstage, ci si ricompone per una fotina a luci spente e torce del telefono accese. La poesia.

Segue l’improvvisazione di una “Hit dell’estate” che contiene il magico nome della città in cui sta suonando: queste cose sembrano piacere un sacco ai ragazzi che oltre ad accapigliarsi per il lancio delle bottigliette d’acqua, di tanto in tanto intonano cori di bassa lega per omaggiare il loro idolo. Lui li premia facendoli apparire in qualche secondo di riprese per chissà quale video/documentario/progetto. Grandi assenti ne abbiamo? Sì. Su tutte Yoko Ono e Street Drive-in, pezzi ormai passati alla storia, come del resto il primo album di Salmo, The Island Chainsaw Massacrew. Alle 23:30 tutti fuori, i non accompagnati aspettano che qualcuno li venga a recuperare seduti a qualche metro dai baracchini del merchandising non ufficiale.

Donnie
Chi è Donnie
Nota alle forze dell'ordine anche come Elena Donatello. Ascolto troppa musica, guardo troppi film, sto sempre su Twitter: poi succede che con i musicisti parlo di arte medievale, con i critici cinematografici di quanto è carino Tom Hardy e su Twitter brucio reggiseni per passare il tempo.
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