In futuro ci nutriremo di cavallette?

In questi ultimi anni, si sta immaginando un futuro in cui l’umanità si nutrirà solamente d’insetti. In occasione del Padova Christmas Time – Sharing Innovation, ci sarà l’incontro Mangiare insetti? Mi posso fidare? tenuto dalla dott.ssa Stefania Balzan del Dipartimento di Biomedicina comparata e alimentare dell’università di Padova.

L’abbiamo intervistato per scoprire il perché si sta discutendo così tanto di entomofagia, cioè il regime dietetico che vede come principale alimento gli insetti, quali sono i benefici futuri per l’uomo e se ce ne sono. La Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha infatti ipotizzato un utilizzo di questo tipo di alimentazione: “Ha annunciato che probabilmente entro il 2050 dovrà aumentare molto la produzione di cibo per sostenere la forte crescita demografica. In questo senso, – continua la dott.ssa Balzan – le forme più tradizionali di allevamento e le fonti di proteine potrebbero non essere sufficienti oppure richiedere troppo spazio per poter sostenere un certo tipo di produzione”.

Ascolta l’intervista ⬇️

 

Come si sta muovendo l’Unione europea da questo punto di vista? “Hanno censito dalle 1.400 alle 1.900 specie che a livello mondiale sono consumate o potrebbero essere consumate. Per quanto riguarda la posizione dell’Europa, ci si allineerà sulle 10 specie che sono già stata autorizzate dal Belgio, lo stato europeo che in questo momento che ha autorizzato il numero maggiore di insetti”.

Ci sono ancora pregiudizi di fronte all’entomofogia, legati in particolare alla propria cultura alimentare, ma gli insetti vengono presentati in cucina attraverso diverse forme: “Possiamo trovarli sotto forma di snack, come idea ricordano le patatine in sacchetto. Per i più temerari, si può aggiungere l’insetto nella sua forma intera nelle insalate oppure li si utilizza saltati in padella, fritti, impanati o caramellati – ci racconta la dott.ssa Balzan -. Dal punto di vista dell’accettazione dal parte del consumatore, la cosa che sembra essere più interessante è quella di trasformarli in farine utilizzate in varie preparazioni per la pasta o la pizza.”

L’incontro è venerdì 22 dicembre 2017 alle ore 10