Come funziona il Bonus strumenti musicali 2018

Una bella notizia per gli studenti di musica: anche per il 2018 sarà attivo il “Bonus strumenti musicali”, che permette di utilizzare uno sconto fino al 65% per l’acquisto di materiale per creare musica.

Il bonus era attivo anche lo scorso anno e, come riporta il sito dell’Agenzia delle Entrate, con la legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017) il bonus è stata prorogato anche per il 2018.

Chi può fare richiesta per il Bonus

Il bonus è riservato ad alcune categorie ben definite di studenti, ovvero gli iscritti a:

• licei musicali
• corsi preaccademici
• corsi del precedente ordinamento
• corsi di diploma di I e di II livello dei conservatori di musica.

Possono inoltre utilizzare il Bonus anche gli studenti degli istituti superiori di studi musicali e delle istituzioni di formazione musicale e coreutica autorizzate a rilasciare titoli di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Il requisito fondamentale per poter accedere al bonus è di essere in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi dovuti per l’iscrizione all’anno 2017 – 2018 o 2018 – 2019.

Come funziona il Bonus

L’agevolazione è pari a un importo non superiore al 65% del prezzo, per un massimo di 2.500 euro. Agli studenti che hanno già beneficiato dell’agevolazione nel 2016 e nel 2017, lo sconto spetta al netto del contributo già fruito.

Il Bonus può essere utilizzato per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo, che deve essere “coerente, affine o complementare” per il corso di studi cui è iscritto lo studente.

Per utilizzare l’agevolazione bisogna richiedere all’istituto un certificato di iscrizione che riporti alcuni dati principali (cognome, nome, codice fiscale, corso e anno di iscrizione, strumento musicale coerente con il corso di studi) da consegnare al rivenditore all’atto dell’acquisto.

#BonusStrumentiMusicali esteso anche al 2018. Scopri le nuove regole nel provvedimento di oggi dell’Agenzia https://t.co/V3uCrHBQqp pic.twitter.com/C96C86LJU1

— Agenzia Entrate (@Agenzia_Entrate) 19 marzo 2018