Alla scoperta del Wheelchair Rugby con Paolo Sacerdoti

Veneto terra di Rugby. In questo caso, però, non stiamo parlando solo della palla ovale con 15 giocatori nel rettangolo verde e le aree di meta con i pali, ma anche del Wheelchair Rugby, il Rugby in carrozzina. Si gioca con una palla rotonda, in palestra, i giocatori si sfidano 4vs4 ma il “contatto”, tanto caro al Rugby, c’è anche qui con i giocatori che battagliano sulle proprie carrozzine per portare il pallone aldilà della linea di meta.
Uno dei pionieri in Italia, se così possiamo chiamarlo, di questa disciplina paralimpica è Paolo Sacerdoti. Paolo da anni milita nel Padova Rugby e, poco dopo aver iniziato con questo sport, è diventato anche un pilastro della Nazionale Italiana, vivendo in maglia azzurra le prime soddisfazioni di una pratica che negli ultimi anni sta trovando spazio anche sul suolo nazionale.
Nato in Canada alla fine degli anni ’70 da un gruppo di atleti tetraplegici, il Wheelchair Rugby è stato ufficialmente riconosciuto dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) nel 1994 ed ha fatto il suo debutto ai Giochi Paralimpica Sydney nel 2000.
Paolo, ai nostri microfoni, ci ha raccontato i segreti e le dinamiche di questo sport, oltre che le proprie emozioni vissute sia a Padova che in Nazionale. Sacerdoti, infatti, ha percorso di pari passo l’evoluzione propria di atleta con quella del Wheelchair Rugby, che vivrà fra poco un momento storico, e Padova ne sarà protagonista. Proprio nella città patavina, infatti, i prossimi 15-16-17 Dicembre 2017 si disputeranno i primi Campionati Italiani di Wheelchair Rugby.
 
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