A quanto pare i videogiochi non causano dipendenza

Può capitare che un articolo del New York Times ti assolva dai tuoi peccati in un baleno, dopo anni di sensi di colpa più o meno manifestati.

Due psicologi statunitensi, Christopher J. Ferguson dell’università di Stetson University e Patrick Markey docente all’università di Villanova, hanno pubblicato uno studio in cui sostengono che la dipendenza da videogiochi non può essere dimostrata, e che è qualcosa di diverso rispetto alle dipendenze che danno altre sostanze, come alcol o droghe.

The areas in the brain associated with the pleasures of drug use are the same as those associated with the pleasures of playing video games. […] These areas of the brain — those that produce and respond to the neurotransmitter dopamine — are involved in just about any pleasurable activity: having sex, enjoying a nice conversation, eating good food, reading a book, using methamphetamines.

The amount of dopamine involved in these activities, however, differs widely. Playing a video game or watching an amusing video on the internet causes roughly about as much dopamine to be released in your brain as eating a slice of pizza. By contrast, using a drug like methamphetamine can cause a level of dopamine release 10 times that or more.

I due psicologi sostengono che il rilascio di dopamina – il neurotrasmettitore che attiva le aree del cervello in questione – ha valori molto diversi se si parla di videogiocare, o di assumere sostanze. 

Insomma, parlare di “dipendenza” per i videogiochi non è propriamente corretto. Abbiamo chiesto a Andrea Ligabue, ludologo, esperto di giochi e docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di aiutarci a capire meglio questo studio, e le sue implicazioni.

“Quello che questo studio dice di interessante – ha detto Ligabue – è l’analisi del concetto di dipendenza in ambito medico. Ciò che può veramente causare problemi – continua Ligabue – sono tutte quelle esperienze che si avvicinano al gioco che però hanno poca parte ludica e che creano realmente dipendenze, come le slot machine ad esempio.”

“Facciamo ancora fatica ad accettare il giocare come una cosa da adulti – ha aggiunto Ligabue – il gioco sembra una perdita di tempo, anche se in realtà è una delle componenti principali della natura umana.”

Osticino
Chi è Osticino
A metà tra l'intrattenitore e il giornalista: racconto storie e ci facciamo due risate. Mi piace parlare di biciclette, di avventure strane e di tutto quello che è "alternativo". Ho anche un progetto di audio documentari che raccontano i beni confiscati alla mafia in Veneto